La prima app porno per iOS sbarca in Europa su AltStore, e Apple non è contenta

La prima app porno per iOS sbarca in Europa su AltStore, e Apple non è contenta
Chiamando in causa le norme del Digital Markets Act, Apple ha espresso forti critiche nei confronti di un’app porno per iOS approdata recentemente in Europa tramite un app store di terze parti.

Apple ha espresso forti critiche nei confronti di un’app porno per iOS approdata recentemente in Europa tramite un app store di terze parti, affermando che le normative europee in materia di concorrenza e gatekeeper stanno minando la fiducia dei consumatori nei confronti dell’azienda.

Apple ha da sempre mantenuto un rigoroso controllo sui contenuti dell’App Store di iOS, tanto che secondo Steve Jobs impedire l’accesso alla pornografia era una “responsabilità morale” dell’azienda e una delle principali ragioni per il suo ruolo di gatekeeper.

Tuttavia, con l’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) nel 2022, l’UE ha imposto ad Apple di consentire store alternativi per le app. Uno di questi, AltStore, ha iniziato a distribuire un’app chiamata Hot Tub, che si definisce come “un modo privato, sicuro ed elegante per navigare nei contenuti per adulti”.

Apple ha rilasciato una dichiarazione in cui si dice “profondamente preoccupata per i rischi per la sicurezza che app pornografiche di questo tipo creano per gli utenti dell’UE, in particolare per i minori. Questa app e altre simili compromettono la fiducia dei consumatori nel nostro ecosistema.”

app porno iOS

AltStore ha ricevuto il supporto finanziario di Epic Games (la società dietro il videogioco Fortnite), che ha da tempo intrapreso una battaglia antitrust contro Apple (ma anche contro Google). Secondo alcuni report, AltStore ha utilizzato tali fondi per coprire le commissioni che Apple impone agli store alternativi, attualmente sotto indagine da parte dell’UE.

Nonostante il nuovo sistema di distribuzione, Apple mantiene un controllo di base sulle app attraverso un processo di “notarizzazione”, che però verifica solo l’eventuale presenza di minacce alla sicurezza come nel caso dei malware (che evidentemente l’app incriminata non contiene essendo stata pubblicata su AltStore).

“Non approviamo affatto questa app e non l’avremmo mai accettata sull’App Store”, si legge nella dichiarazione di Apple. “La verità è che siamo obbligati dalla Commissione Europea a consentirne la distribuzione.”

Dal canto suo Epic Games, ha precisato che il suo store alternativo in UE non ospita Hot Tub né altre app pornografiche, sottolineando che il supporto a normative come il DMA mira a contrastare l’abuso di potere di Apple nel controllo della concorrenza.

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I garanti Privacy di Italia e Francia bloccano DeepSeek. App fuori dagli app store

I garanti Privacy di Italia e Francia bloccano DeepSeek. App fuori dagli app store
Dopo l'intervento del Garante privacy, da ieri in Italia l'app mobile di DeepSeek non è più disponibile negli store digitali di Apple e Google.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e di Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società cinesi che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek.

Il provvedimento di limitazione è stato adottato dal Garante per la mancanza di informazioni sull’utilizzo dei dati personali degli utenti italiani da parte delle due società, che hanno dichiarato di non operare in Italia e che ad esse non è quindi applicabile la normativa europea sul trattamento dei dati.

In particolare, il Garante voleva sapere quali dati personali venissero raccolti, da quali fonti, per quali scopi, su quale base legale e se venissero o meno conservati in Cina. La decisione dell’Autorità italiana è arrivata dopo che le due società hanno fornito informazioni “ritenute del tutto insufficienti”.

deepseek

Il Garante, oltre a disporre la limitazione del trattamento, ha contestualmente aperto un’istruttoria, con il risultato che da ieri in Italia l’app mobile di DeepSeek non è più disponibile negli store digitali di Apple e Google.

L’Italia non è comunque il solo Paese che si sta muovendo nei confronti di DeepSeek. L’ente francese per la tutela della privacy, tra i più attivi in Europa su questo versante in Europa assieme a quello italiano, ha infatti dichiarato che chiederà spiegazioni a DeepSeek per avere un’idea più precisa sul funzionamento del chatbot e sugli eventuali rischi per la privacy degli utenti.

Anche la Commissione per la protezione dei dati dell’Irlanda ha richiesto informazioni all’azienda cinese in merito al trattamento dei dati effettuato in relazione agli utenti irlandesi.

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