Tra domanda in aumento e tensioni geopolitiche, la disponibilità di semiconduttori preoccupa gli OEM

Il nuovo report del Capgemini Research Institute, intitolato The semiconductor industry in the AI era: innovating for tomorrow’s demands, evidenzia come l’adozione crescente di IA e IA generativa (GenAI) stia incrementando la domanda di semiconduttori avanzati. Tuttavia, fattori geopolitici, restrizioni commerciali e la corsa alla sovranità tecnologica minacciano la capacità dell’industria di soddisfare tali esigenze.
Per far fronte a queste sfide, il settore deve puntare su design innovativi, metodi di fabbricazione sostenibili e investimenti nell’approvvigionamento interno e nel nearshoring, ovvero il ricollocamento di un’azienda, o di parte delle sue attività, in una nazione vicina a quella della casa madre.
L’aumento della richiesta di chip più potenti, efficienti e personalizzati è alimentato dall’IA generativa e da tecnologie emergenti come 5G, IoT, veicoli autonomi, AR/VR ed edge computing, con quasi il 60% delle aziende del settore che afferma che questi sviluppi stanno influenzando significativamente la loro strategia.
Nonostante i progressi tecnologici abbiano favorito l’innovazione nelle industrie a valle, meno del 30% delle aziende ritiene che l’offerta attuale di chip sia sufficiente a soddisfare la domanda. “Siamo in un momento cruciale per l’industria dei semiconduttori” ha dichiarato Riccardo Dolfi, Managing Director di Capgemini Engineering in Italia. “L’IA generativa sta accelerando la richiesta di chip personalizzati e il settore deve adottare un approccio ‘chip-to-industry’ per rispondere alle nuove esigenze con tecnologie avanzate, sicurezza rafforzata e una maggiore sostenibilità.”
Secondo il report, il 39% degli operatori del settore si aspetta che la GenAI guiderà la domanda di chip personalizzati nei prossimi due anni, mentre l’81% delle industrie a valle prevede un incremento della domanda del 21% già nei prossimi 12 mesi. Per rispondere a questa esigenza, molte aziende stanno esplorando la progettazione interna di semiconduttori, riducendo così la dipendenza da fornitori esterni e migliorando efficienza e controllo sulla proprietà intellettuale.
L’industria dei semiconduttori sta inoltre spingendo i limiti dell’innovazione con architetture avanzate, litografia EUV, packaging 3D e l’uso di chiplet. Su questo versante si prevede un aumento del 10% nei budget di ricerca e sviluppo nei prossimi due anni, con quasi la metà dei produttori che già utilizza IA e machine learning per ottimizzare i processi produttivi.
La ricerca evidenzia anche che sostenibilità, resilienza della supply chain e sicurezza sono priorità chiave. Solo il 40% delle aziende si dichiara però fiducioso nella resilienza della propria catena di approvvigionamento, tanto che il settore prevede di aumentare l’approvvigionamento interno dal 40% al 47% nei prossimi due anni e il nearshoring del 4% per ridurre i rischi logistici.
Infine, con il 60% delle industrie che considera la sostenibilità dei chip un criterio cruciale, il settore sta adottando misure ecologiche come il riciclo dell’acqua, l’uso di sostanze meno tossiche e la riduzione degli sprechi.