Con il data center HER1 di Digital Realty, l’isola di Creta diventa un ponte su un mare di dati

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Racconta la mitologia greca che Zeus, invaghitosi della principessa libanese di Tiro, assunse le sembianze di un toro bianco, la convinse a salire sulla sua groppa per poi rapirla e – attraversato il mare – la portò sull’isola di Creta, di cui divenne regina. Il nome della fanciulla era Europa, e la vicenda è l’episodio più antico che mostra il ruolo di Creta nel collegare il Vecchio Continente con il Medio Oriente.
Più di 4.000 anni sono trascorsi dal rapimento di Europa, ma grazie alla sua posizione centrale nel mediterraneo, nel pieno dell’era digitale, Creta continua a svolgere un ruolo strategico come ponte tra tre continenti: Europa, Asia e Africa. Sull’isola approdano infatti numerosi cavi sottomarini che collegano i tre continenti, quali 2Africa, Andromeda, East to Med Corridor (EMC), Medusa e Tethis. Una caratteristica che ben si inserisce nella strategia “data gravity” di Digital Realty, che ha inaugurato sull’isola il suo data center HER1, presso la città di Heraklion (Candia).
“La nostra strategia prevede di insediare data center multi-tenant nei punti in cui i dati vengono creati, costruiti e poi distribuiti, seguendo i flussi dei collegamenti”, afferma Fabrice Coquio, Senior Vice President di Digital Realty per la Francia. In questi Hub – in cui giocano un ruolo centrale le “meet-me room” in cui ciascun cliente può connettersi in modalità peering con tutti gli altri – le aziende possono creare comunità in cui scambiare dati tra loro e con altri data center interconnessi.
Perseguendo questa strategia, Digital Realty ha creato una rete di 320 data center in 25 paesi e coprendo 50 aree metropolitane, che da sole rappresentano l’85% del PIL globale legato ai dati.
Creta, un ponte su un mare di dati
Se è vero che è la concentrazione dei dati in pochi hub è un fenomeno naturale e necessario, è anche vero che quando tutti gli scambi sono concentrati lì, si creano inefficienze, dettate dalla congestione del traffico ma anche dai percorsi a volte tortuosi che i dati devono fare per collegare due punti, aggiungendo latenze che il business di oggi non può più tollerare. “Se dal cavo che esce dal Mar Rosso in Egitto bisogna arrivare a Marsiglia (tra i primi hub costruiti da Digital Realty, NdR) per poi tornare in Medio Oriente o nei Balcani, si creano, latenze e inefficienze”, commenta Coquio.
Servono quindi snodi che permettando di connettere diverse posizioni nella geografia della rete in modo veloce, scaricando il traffico dagli snodi principali. Un dato su tutti evidenzia quanto questi snodi siano importanti nell’area del Mediterraneo: con una crescita composita del 30% anno su anno, il traffico internet nel Sud Europa è sestuplicato dal 2016 a oggi.
Il data center HER1, modulare e prefabbricato
Pensato principalmente come nodo di interconnessione, appoggio per sistemi di content delivery e per i clienti che hanno bisogno di raggiungere con una latenza molto bassa diverse aree geografiche nell’area, il data center di Heraklion non è enorme o avveniristico come quelli degli hyperscaler o quelli destinati al supercalcolo e all’intelligenza artificiale.
Si tratta infatti di un data center Tier III da 537 metri quadri di spazio disponibile per i clienti in due sale gemelle, due megawatt di potenza alimentato da fonti rinnovabili (ma con potenzialità di crescere fino a 10 MW con gli attuali fornitori di energia) e raffreddamento ad aria con corridoio caldo.

Lo spazio tra due isole per gli armadi del data center HER1.
A essere fuori dal comune sono stati due importanti vincoli costruttivi che giocavano uno contro l’altro: il fatto di essere posizionato su un’isola, con tutte le difficoltà logistiche che questo comporta, e di dover essere realizzato in meno di dodici mesi per via di accordi già stabiliti con i primi clienti.
Due condizioni che hanno portato Digital Realty ad appoggiarsi alla soluzione di data center modulari e prefabbricati offerta da Schneider Electric, che ha fornito i due moduli di alimentazione prefabbricati e integrati, con componenti di media tensione, trasformatori, bassa tensione, UPS e sistemi di condizionamento dell’aria, e le due Data Hall “all-in-one” complete dei sistemi di alimentazione, raffreddamento e infrastrutture IT, il tutto collegato alla piattaforma software di monitoraggio EcoStruxure.
In questo modo, i diversi componenti hanno potuto essere assemblati e testati sulla terraferma, in un ambiente industriale controllato, per poi essere trasferiti “pronti all’uso” sull’isola e installati in loco senza rischio di imprevisti, limitando al minimo i trasferimenti di personale e gli sprechi.

Il posizionamento in loco di uno dei moduli preassemblati del data center.
Schneider Electric si è occupata del progetto fin dalla fase di consulenza iniziale e progettazione, seguendo poi le fasi di produzione, consegna e commissioning, eliminando ogni possibile contrattempo o imprevisto.
“Schneider Electric collabora da molti anni con Digital Realty per aiutare il cliente a raggiungere altissimi standard nei suoi progetti Data Center in tutto il mondo. Quelli che abbiamo fatto insieme per HER1 dimostra l’enorme potenziale delle soluzioni prefabbricate per rispettare le tempistiche più impegnative minimizzando comunque i rischi” ha commentato Pablo Ruiz Escribano, Senior Vice President, Secure Power and Data Center Business di Schneider Electric Europe.
Digital Realty stima che l’utilizzo dei data center modulari per la realizzazione del data center HER1 abbia consentito un tempo di realizzazione del 40% più breve e una riduzione di più della metà dei costi complessivi.