Con UniCredit si ritira il contante solo con lo smartphone

Con UniCredit si ritira il contante solo con lo smartphone
UniCredit ha lanciato il servizio Prelievo Smart per ritirare contanti senza dover per forza utilizzare un classico Bancomat, bensì il proprio smartphone.

Con i pagamenti in mobilità di Apple Pay, Samsung Pay e Android Pay poco diffusi persino negli USA o in certi casi non ancora attivi, un’alternativa a questi metodi sta già arrivando dal QR Code, un sistema di riconoscimento che dopo aver riscosso un certo successo in altri ambiti sta arrivando anche nel mondo delle operazioni contactless.

Una delle prima realtà italiane a credere in questa tecnologia è UniCredit, che ha da poco lanciato il servizio Prelievo Smart per ritirare contanti senza dover per forza utilizzare un classico Bancomat o una carta di credito, bensì il proprio smartphone.

Questo servizio si lega all’applicazione di Mobile Banking del gruppo bancario italiano recentemente aggiornata e disponibile per iOS, Android e Windows Phone. Chiunque abbia questa app, un conto corrente presso UniCredit e abbia aderito al servizio di Banca Multicanale può usufruire di Prelievo Smart in modo semplicissimo.

https://youtu.be/72ebzJ9rZNY

Dall’app, dopo essersi loggati con le proprie credenziali, si può prenotare il ritiro di contanti presso un qualsiasi sportello Bancomat UniCredit di tipo “evoluto” e si hanno 12 ore di tempo a disposizione per effettuare il prelievo. Una volta giunti sul posto, non si deve fare altro che selezionare la voce Preleva Adesso e digitare le credenziali del servizio per l’identificazione.

A questo punto basterà semplicemente toccare in qualunque punto lo schermo dello sportello bancomat e apparirà un codice QR. Inquadrandolo con lo smartphone entro 30 secondi, si autorizza l’erogazione del contante da parte dell’apparecchiatura. Un modo certamente utile per non rimanere senza contanti se si esce di casa senza il Bancomat, con in più la comodità assicurata da una transazione contactless.

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Nuovo attacco TorrentLocker colpisce anche l’Italia

cryptojacking
Un report di Trend Micro ha individuato una nuova diffusione di massa del malware TorrentLocker e, tra i Paesi più colpiti, c’è anche l’Italia.

I laboratori Trend Micro hanno intercettato un nuovo attacco del famigerato TorrentLocker, malware della pericolosa categoria crypto-ransomware. Il picco di questa nuova ondata si è verificato nella seconda metà di giugno, quando migliaia di email che riproducevano finte comunicazioni di provider di luce o gas come Enel, ma anche di servizi di spedizioni come SDA, hanno inondato diversi Paesi, tra i quali l’Italia.

Le comunicazioni via mail portavano a finti siti istituzionali ospitati su server russi, turchi e francesi, dove veniva chiesto all’utente di inserire un codice captcha che permetteva al malware di entrare nel sistema. L’utilizzo di un codice captcha è interessante, perché rappresenta un tentativo di evitare i test automatici di sandboxing.

La maggior parte delle aziende colpite da questa ondata crypto-ransomware appartiene al settore Sanità e l’Italia, con una percentuale vicina al 11%, risulta essere la quarta nazione per numero di comunicazioni ricevute che contenevano TorrentLocker dopo Gran Bretagna, Turchia e Stati Uniti.

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Scendendo più nel dettaglio, si è scoperto che i file incriminati che hanno riguardato gli utenti italiani sono Bolletta_856912.zip (Enel), Pacchetto_741596.zip, Pacchetto_241879.zip, Pacchetto_857560.zip, Pacchetto_278560.zip (SDA) e carta_certificada_140712.zip, carta_certificada_127845.zip e carta_certificada_748215.zip (Correo).

I prodotti Trend Micro sono costantemente aggiornati per rilevare questo genere di minacce e le soluzioni di Custome Defense sono in grado di bloccare questa tipologia di attacchi identificando i comportamenti sospetti. In ogni caso gli esperti Trend Micro raccomandano alle aziende di avere sempre una strategia di backup e di aggiornamento e formazione nei confronti dei propri utenti per limitare al massimo i possibili danni causati da TorrentLocker e dagli altri malware della categoria crypto-ransomware.

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