Prime date per il Galaxy Note 5

Prime date per il Galaxy Note 5
Quest’anno vedremo il Galaxy Note 5 e il Galaxy S6 Edge+ prima di settembre. C’è però un giallo. Arriveranno entrambi in Europa fin da subito o da noi bisognerà aspettare di più?

Stando al noto sito Sammobile, Samsung avrebbe intenzione di presentare a New York il 12 agosto il Galaxy Note 5 e il Galaxy S6 Edge+, per poi rendere disponibili sul mercato entrambi i modelli il 21 agosto, prima ancora dell’annuale appuntamento settembrino con l’IFA di Berlino. Non c’è ancora nulla di confermato da parte del colosso sudcoreano, ma di solito Sammobile è una fonte attendibile e le voci di un’uscita anticipata del Note 5 rispetto al periodo settembre-ottobre degli scorsi anni girano da diverse settimane.

Una decisione che Samsung avrebbe preso sia per presentarsi all’importante vetrina dell’IFA con già due prodotti sul mercato, sia per anticipare di alcune settimane i nuovi iPhone non rimanendo così “schiacciata” da un punto di vista mediatico dall’annuncio di Apple dei suoi due prossimi melafonini.

Sempre da Sammobile è però nato un piccolo giallo, in quanto Samsung, avendo messo in “standby” lo sviluppo del software per le regioni europee, sarebbe intenzionata a commercializzare inizialmente il Note 5 solo in Nord America, Corea del Sud, Cina, Singapore e Hong Kong, preferendo spingere in Europa e in Russia il Galaxy S6 Edge+. Anche in questo caso si tratta solo di voci non confermate ufficialmente.

Lo stesso dicasi per le specifiche tecniche dei due phablet, anche se in questo caso i dettagli approdati in rete paiono più certi e sicuri. Galaxy S6 Edge+ dovrebbe avere un display Super Amoled da 5,7” con risoluzione Quad HD, un processore Exynos 7420 e 3 GB di RAM.

Per il Galaxy Note 5, che naturalmente avrà in più la S-Pen, si parla invece di 4 GB di RAM e di Exynos 7422, il primo SoC di tipo single-chip (EPOP) che integra in un solo chip una CPU octa-core a 64 bit, GPU, RAM, storage e modem LTE. Il display dovrebbe essere lo stesso del Galaxy S6 Edge+, mentre per i materiali Samsung avrebbe optato per il mix del Galaxy S6, ovvero metallo per la scocca e vetro per il fronte/retro.

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Apple Pay sbarca in Gran Bretagna

Apple Pay sbarca in Gran Bretagna
Da ieri Apple Pay è sbarcato in Gran Bretagna e ad accoglierlo ha trovato oltre 250.000 negozi, 6 istituti bancari e tre compagnie di carte di credito.

A nove mesi dalla disponibilità negli USA Apple Pay è approdato anche in Gran Bretagna, come d’altronde aveva promesso il vice presidente di Apple Pay Jennifer Bailey parlando appunto di luglio come mese di lancio del servizio sul mercato britannico. Si tratta del primo “espatrio” di Apple Pay al di fuori degli USA e per l’occasione si contano in circa 250.000 i negozi sparsi sul territorio britannico dotati di sistemi di pagamento compatibili con Apple Pay.

Oltre ad American Express, Mastercard e Visa (tutte e tre già attive per supportare Apple Pay), al momento le banche che hanno aderito al servizio di pagamento mobile di Apple sono MBNA, Nationwide, NatWest, Royal Bank of Scotland, Santander e Ulster Bank, ma per l’autunno il numero di istituti coinvolti dovrebbe aumentare ulteriormente.

In un primo periodo con Apple Pay si potranno eseguire transazioni fino a un massimo di 20 sterline (28,3 euro) per questioni di sicurezza inerenti i pagamenti in modalità contactless, ma già a partire da settembre la soglia massima passerà a 30 sterline (42,4 euro).

Si tratta insomma di un servizio pensato per piccoli acquisti “volanti” e non certo per grosse spese al supermercato, senza contare che solo con iPhone 6, iPhone 6 Plus e Apple Watch si potranno eseguire pagamenti con Apple Pay avvicinando il device ai POS abilitati via NFC, mentre con iPad Air 2 e iPad mini 3 il pagamento potrà essere effettuato solo tramite transazione in-app sfruttando il touch-ID del tablet.

Per quanto riguarda invece lo sbarco del servizio anche in altri Paesi europei (compresa l’Italia), tutto tace per ora. L’impressione è che a Cupertino si voglia prima vedere il livello di diffusione di Apple Pay in questi due Paesi prima di esportare il servizio anche altrove, anche perché con la concorrenza di Android Pay e Samsung Pay non è affatto detto che la proposta di Apple possa vincere a mani basse la corsa ai sistemi di pagamento contactless.

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