VAIO torna negli USA grazie a Microsoft
Solo un anno e mezzo fa Sony aveva ceduto l’intera divisione informatica VAIO a una società giapponese, nel tentativo di porre un freno alle ingenti perdite in questo settore. VAIO, che è sempre stato un marchio di prestigio quando si parla di notebook e laptop, non è però scomparso dai radar. Ora si chiama VAIO Corp. e dal momento della cessione di Sony si è limitata a distribuire due soli modelli di notebook nel mercato interno nipponico.
Qualcosa però è cambiato negli ultimi mesi, visto che in un’intervista concessa al Wall Street Journal il CEO di VAIO Corp. Yoshimi Ota ha annunciato l’arrivo della nuova gamma di laptop Z Canvas anche al di fuori del Giappone. Più precisamente questi PC portatili approderanno negli USA e si potranno acquistare nei Microsoft Store statunitensi fisici e online.
Si tratterebbe però, a quanto pare, di notebook di fascia alta molto costosi, tanto che il prezzo base partirebbe da ben 2200 dollari. Ota ha anche annunciato che prossimamente arriveranno nuovi modelli di questa gamma con al loro interno anche un modem 4G e, di conseguenza, i prezzi sono destinati a lievitare ulteriormente.
Per quanto invece riguarda un ritorno di VAIO anche nel Vecchio Continente, nulla è ancora dato a sapere e molto probabilmente questo possibile scenario dipenderà da come verranno accolti negli USA i nuovi notebook Z Canvas. VAIO comunque non vuole limitarsi ai PC portatili, ma è intenzionata a proporre nuovi prodotti anche in altri settori come il wearable, gli smartphone, gadget vari e persino robot e macchinari automatizzati con una propria intelligenza artificiale.
In ogni caso la sfida che aspetta VAIO Corp. nel settore dei notebook è a dir poco ciclopica. Il market share dei PC portatili VAIO in Giappone è infatti sceso addirittura al 1% e aprirsi a un mercato già saturo e in flessione come quello occidentale è un rischio non da poco, anche perché parliamo di un’azienda che in Giappone può contare su una sola fabbrica con 250 dipendenti. Anche per questo Ota avrebbe optato per un rilancio nel settore top di gamma piuttosto che mirare al mercato di massa.