Molti analisti l’avevano predetto ed ecco che il boom dei wearable (o dispositivi indossabili) si sta finalmente avverando. L’ultima ricerca di mercato di IDC proprio su questo settore tecnologico lascia infatti pochi dubbi sul successo crescente che smartwatch, smartband, activity tracker e altro stanno riscuotendo (e continueranno a riscuotere nei prossimi anni) a livello globale.

IDC stima in 76.1 milioni i wearable che saranno venduti in tutto il 2015, con un +163,6% rispetto ai circa 29 milioni di indossabili venduti lo scorso anno. Incremento che continuerà anche nei prossimi anni con percentuali di crescita molto alte almeno fino al 2019, quando i wearable venduti potranno arrivare a quota 174 milioni.

Un simile successo deriverà anche dalla crescita tecnologica di questi device, che in futuro si staccheranno sempre di più dalla dipendenza allo smartphone per diventare del tutto autonomi ed essere in grado di svolgere moltissime funzioni, non limitandosi quindi quasi solo alle notifiche e al tracking dell’attività fisica come avviene oggi.

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A livello di sistemi operativi wearable già oggi watchOS di Apple domina il mercato con il 58,3% di market share e quasi 14 milioni di Apple Watch venduti, mentre Android Wear è al secondo posto con un forte distacco (17,4%) e poco più di 4 milioni di device venduti. Terza posizione per Pebble OS (8,7%) con i suoi smartwatch finanziati tramite Kickstarter (tre per la precisione), mentre Tizen di Samsung è al quinto posto con un market share del 6,7% e 1.6 milioni di indossabili venduti.

Per il 2019 invece IDC prevede un fortissimo aumento di Android Wear (38,4%) e un calo di watchOS (47,4%) e ciò è abbastanza prevedibile, visto che proprio nelle ultime settimane i wearable con il sistema operativo di Google sono diventati compatibili anche con gli iPhone, i cui possessori avranno quindi molta più scelta per abbinare al loro smartphone un dispositivo indossabile che non sia l’Apple Watch, il Pebble e pochi altri.