Arriva Dropbox Enterprise per le grandi aziende

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Dropbox Enterprise punta a quelle grandi aziende che cercano funzioni e soluzioni più avanzate rispetto all’offerta Business.

Nei giorni scorsi Dropbox ha presentato la nuova offerta Enterprise, che si lega molto da vicino a quella Business già disponibile. Dropbox Enterprise non vuole sostituire quest’ultima, che infatti rimane ancora oggi la scelta ideale per professionisti e gruppi di lavoro grazie alla sua offerta di cloud storage con diverse feature di collaborazione e sicurezza.

Enterprise punta invece a quelle grandi aziende che cercano una soluzione con funzioni di gestione e controllo degli accessi più avanzate. Proprio quello degli accessi infatti rimane un elemento critico di molte piattaforme cloud e un punto debole quando si tratta di condividere i dati. Con l’offerta Enterprise, Dropbox cerca insomma di venire incontro a tutti quei CIO e CISO preoccupati dalla gestione e dal controllo degli accessi.

Come? Innanzitutto gli account personali dei dipendenti vengono assorbiti del Dropbox aziendale, che poi gestisce la loro migrazione verso la piattaforma Enterprise. Inoltre la console di gestione di Enterprise consente agli amministratori IT di gestire e analizzare l’utilizzo che i dipendenti fanno dello storage aziendale e il modo in cui condividono e scambiano dati e progetti con collaboratori esterni.

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Sull’altro versante caldo (la sicurezza) la nuova offerta di Dropbox mette a disposizione tre funzionalità che in futuro saranno integrate anche in Dropbox Business. La prima è la possibilità di inserire il logo dell’azienda nelle pagine condivise su Dropbox; così facendo, si può sapere immediatamente a chi appartenga il contenuto o il documento condiviso.

La seconda feature consente agli amministratori IT di accedere all’account di un dipendente, in modo da controllare eventuali usi impropri di Dropbox avendo così a disposizione un ulteriore livello di sicurezza “preventiva”. Infine Dropbox Enterprise aggiunge un nuovo stato di utente, che va ad aggiungersi ai due già presenti (attivo e disabilitato). La novità è in pratica l’utente sospeso, stato intermedio che consente di bloccare l’accesso di questo tipo di utente ai dati aziendali pur mantenendone disponibili i documenti condivisi agli altri dipendenti che possano accedervi con le autorizzazioni del caso.

Per ulteriori approfondimenti su Dropbox Enterprise, vi rimandiamo alla pagina ufficiale del servizio.

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OneDrive: Microsoft dà una sforbiciata allo storage

OneDrive: Microsoft dà una sforbiciata allo storage
Da inizio 2016 Microsoft rimodulerà al ribasso le offerte per lo storage online su OneDrive.

A dir poco inattesa la recentissima mossa di Microsoft, che in uno scenario in cui i fornitori di servizi cloud fanno a gara per offrire più spazio al minor prezzo possibile (se non gratuitamente), ha appena annunciato dei drastici cambiamenti per OneDrive, destinati ad avere profondi effetti sugli utenti consumer e su quelli business. Tanto per cominciare gli utenti di Office 365 Home, Personal e Università non avranno più a disposizione un piano per lo storage illimitato, ma potranno usufruire di un massimo di 1 TB sul cloud Microsoft.

Inoltre, attivando un account OneDrive (ma anche per chi l’ha già attivato in precedenza), non si avranno più a disposizione gratuitamente 15 GB di storage online ma solo 5 GB, senza contare che è stato eliminato anche il bonus dei 15 GB aggiuntivi gratuiti per chi attivava il backup delle foto su OneDrive.

Tutti questi cambiamenti partiranno dall’inizio del prossimo anno

Un’autentica e inattesa sforbiciata che andrà a toccare anche i piani da 100 e 200 GB, sostituiti da un unico piano da 50 GB al prezzo di 1,99 dollari al mese. Tutti questi cambiamenti partiranno dall’inizio del prossimo anno e, dietro una decisione così drastica, ci sarebbe l’utilizzo improprio di OneDrive fatto da molti utenti.

Un esempio? Pare che da quando Microsoft ha offerto lo storage illimitato per i clienti di Office 365, alcuni di questi abbiano caricato su OneDrive anche intere collezioni di film, superando in certi casi anche i 75 TB. Con questa decisione Redmond punterebbe insomma a fare di OneDrive un servizio di maggior qualità in senso produttivo e collaborativo, ma le ripercussioni per un simile taglio di storage potrebbero essere molto negative e spingere molti utenti verso le offerte di Google e di altri fornitori di cloud storage.

In ogni caso Microsoft permetterà agli utenti di accedere ai propri file caricati con i vecchi piani dati fino a 12 mesi dopo l’inizio delle nuove tariffe e questo vale sia per i clienti Office 365, sia per chi ha sottoscritto un piano gratuito con OneDrive. Se infine gli abbonati Office 365 non dovessero trovare più soddisfacente la nuova rimodulazione dell’offerta attesa nel 2016, potranno disdire l’abbonamento alla suite di produttività di Microsoft e ricevere un rimborso.

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