Il 31 gennaio del prossimo anno HP dismetterà la sua piattaforma di cloud pubblico Helion, come parte del piano strutturale che ha portato alla nascita a inizio novembre della nuova Hewlett Packard Enterprise. Non per questo però il colosso informatico americano intende rinunciare al cloud, settore sempre più determinate al quale HPE vuole avvicinarsi appoggiandosi a un partner di eccezione come Microsoft.

L’accordo tra i due colossi ha portato alla nascita delle Cloud Productivity & Mobility Solution Offerings (CPM), un insieme di servizi e applicazioni cloud realizzati nell’ottica della digitalizzazione delle imprese. Sebbene il CEO di HPE Meg Whitman non abbia riportato molti dettagli su questa nuova partnership (ne sapremo sicuramente di più il mese prossimo alla Discover Conference di Londra), si sa con certezza che HPE offrirà ai propri clienti l’infrastruttura cloud di Azure e metterà di suo le competenze tecniche, soprattutto a livello di consulenza.

Il principale obiettivo di questa partnership è convincere le aziende a passare al cloud e attraverso questo anche alla mobility, puntando su Windows 10 come piattaforma client trasversale. Se HPE ha scelto per ora Microsoft e non Amazon o Google come partner in ambito cloud (non è detto però che in futuro le cose non cambieranno), è anche perché le due compagnie lavorano già insieme da molto tempo nel settore dei PC e dei server, con la stessa Whitman che ha parlato di un approccio condiviso con Microsoft per quanto riguarda l’IT ibrido a livello aziendale.

Dopotutto la mossa di HPE non è molto diversa da quella di Dell (anch’essa al lavoro sul cloud con alcuni partner), mentre IBM e Oracle stanno realizzando le proprie infrastrutture cloud pubbliche senza l’aiuto di partner esterni.