Tutto quello che sappiamo sul Galaxy S7
Inizia piano piano a prendere forma l’identikit del Galaxy S7, il prossimo smartphone top di gamma di Samsung che, stando agli ultimi rumor, dovrebbe arrivare sul mercato a marzo, molto probabilmente dopo una sua presentazione nel corso del Mobile World Congress di Barcellona (22-25 febbraio). Secondo il sito coreano ET News Samsung starebbe già testando i primi prototipi sia con chipset Qualcomm (lo Snapdragon 820), sia con SoC proprietari Exynos.
Si tratta già di una prima notizia inaspettata, visto che con il Galaxy S6 Samsung aveva abbandonato Qualcomm. Nulla comunque vieta di immaginare un Galaxy S7 venduto in due varianti a seconda dell’area geografica, come d’altronde già successo in passato per i suoi predecessori. L’altra notizia (questa volta più sicura) riguarda il ritorno dello slot per microSD assente sul Galaxy S6, cosa che farebbe pensare anche al ritorno della batteria removibile.
Tornando invece ad alcune indiscrezioni apparse a ottobre su Sammobile, Samsung avrebbe in mente di rilasciare sul mercato addirittura tre versioni del Galaxy S7. Oltre a quelle con Snapdragon 820 (Cina e Stati Uniti) ed Exynos 8890 (Corea, Giappone, Europa), sarebbe in sviluppo anche una terza versione destinata al mercato indiano con SoC Exynos 7422, lo stesso che Samsung avrebbe dovuto inserire nel Galaxy Note 5.
Da segnalare anche la presenza quasi certa di una porta USB Type-C e di un sensore per la scansione della retina da impiegare in fase di autenticazione
Passando invece ai modelli, le indiscrezioni parlano di Galaxy S7, Galaxy S7 Plus, Galaxy S7 Edge e Galaxy S7 Edge Plus. Una in più rispetto all’attuale gamma del Galaxy S6, ma è anche probabile che almeno una di queste quattro versioni arriverà sul mercato in un secondo momento, magari in estate.
Gli altri rumor parlano di una fotocamera molto evoluta con obiettivo incassato nella scocca (che quindi non aumenterebbe lo spessore dello smartphone) e, soprattutto, di una nuova tecnologia simile al 3D Touch implementato da Apple nei nuovi iPhone 6s e 6s Plus. Il brevetto di questa tecnologia (Touch Input Apparatus and Electronic Device Having Thereof) prevede che il display sia in grado di riconoscere il livello di forza che viene esercitata su di esso.
Potrebbe trattarsi della tecnologia ClearForce che Samsung avrebbe realizzato con Synaptics e che in effetti rappresenterebbe la prima vera alternativa al 3D Touch di Apple. Da segnalare anche la presenza quasi certa di una porta USB Type-C e di un sensore per la scansione della retina da impiegare in fase di autenticazione. Le ultime voci di corridoio parlano anche di un display con risoluzione 4K, di 4 GB di RAM e di un telaio in lega di magnesio per garantire leggerezza e resistenza alle sollecitazioni.