Se il mercato PC nel 2015 è andato incontro a una delle debacle più pesanti di sempre, Intel, annunciando i risultati finanziari del quarto trimestre 2015 e di tutto l’anno appena trascorso, ha dimostrato di dipendere sempre meno dal mercato PC e di trovare anzi strade molto più promettenti in altri settori, come la Internet of Things e i data center.

Il colosso americano ha chiuso il 2015 con un fatturato di 55,4 miliardi di dollari (-1% rispetto al 2014) e con un utile netto di 11,4 miliardi di dollari, anche in questo caso con una leggera flessione rispetto all’anno precedente (-2%). Nel quarto trimestre però il fatturato di Intel è salito fino a 14,9 miliardi di dollari (+1% anno su anno), mentre l’utile netto è sceso del 1% a 3,6 miliardi di dollari.

Il CEO di Intel Brian Krzanich ha sottolineato come i risultati del quarto trimestre abbiano fatto segnare una buona conclusione dell’anno e siano stati in linea con le aspettative. “Questi numeri per il 2015 provano che Intel sta evolvendo e che la nostra strategia funziona. Quest’anno continueremo a crescere potenziando l’infrastruttura di un mondo sempre più smart e connesso” ha concluso Krzanich.

Bisogna poi sottolineare che Intel divide la propria attività legata all’hardware (microprocessori e chipset) in tre ambiti: Client Computing Group, Data Center Group e Internet of Things Group. Questi tre settori messi insieme contribuiscono per circa 50,5 miliardi di dollari al fatturato complessivo (la quasi totalità insomma), sebbene il loro andamento nel 2015 non sia stato unitario.

Intel_Earnings_Q4-2015

Risentendo della crisi generale del mercato PC, il Client Computing Group ha infatti chiuso l’anno con un -11% in volumi e un -8% percento in valore (32,2 miliardi di dollari). A soffrire sono stati soprattutto i PC desktop e i tablet (-16% per entrambi), mentre i laptop hanno limitato i danni e si sono fermati a -9%.

Andamento ben diverso per le altre due aree operative. I prodotti del Data Center Group hanno fatto segnare un +11% anno su anno con un fatturato di 16 miliardi di dollari, mentre quelli dell’Internet of Things Group hanno chiuso il 2015 con un +7% in valore (2,3 miliardi) e non rappresentano più la voce contabile di minore importanza, ora passata al settore software/servizi con un fatturato di 2,2 miliardi di dollari legati soprattutto all’Intel Security Group.

E il 2016? Intel si affaccia al nuovo anno con già una gamma importante di processori (gli Intel Core di sesta generazione) e con la prospettiva, a fine 2016, dell’arrivo sul mercato della nuova generazione Kaby Lake, l’ultima con processo di produzione a 14 nanometri prima del grande passo ai 10 nanometri. Ancora più promettenti gli scenari legati ai data center, con l’arrivo dei nuovi processori server della famiglia Broadwell-E a 6, 8 e 10 core e senza dimenticare i prossimi processori server prodotti all’indomani dell’acquisizione di Altera.