EMC: il 2016 sarà l’anno del flash
Nel 2016, il prezzo per gigabyte delle memorie flash arriverà a toccare quello dei dischi meccanici da 15.000 rpm di classe enterprise. Lo ha affermato Jeremy Burton, President Product and Marketing di EMC nel corso dell’evento intitolato “Quantum Leap” tenutosi a Londra il 29 febbraio. Per questo motivo, Burton ha annunciato ufficialmente che “per EMC, questo sarà l’anno del flash”, quello in cui le memorie a stato solido sostituiranno i vecchi hard disk per tutti i workload transazionali.
Questo permetterà finalmente allo storage di seguire lo stesso ritmo evolutivo delle CPU, perché entrambi basati sul silicio. Fino a oggi, le tecnologie storage – penalizzate dai vincoli fisici degli hard disk meccanici – hanno rappresentato l’elemento più lento di una transazione, e con miglioramenti solo marginali rispetto agli avanzamenti di prestazioni delle CPU.
Questo “salto quantico” nella tecnologia permetterà lo sviluppo di data center moderni, basati su quattro pilastri principali: l’uso di memorie Flash, la predisposizione al cloud computing, la scalabilità orizzontale e un’architettura software defined.
VMAX All Flash: mission critical e scalabilità
Primo effetto della dichiarazione è l’annuncio di una versione “all flash” dello storage array VMAX, destinato ad applicazioni enterprise mission critical.
L’azienda sostiene che VMAX All Flash sia il primo sistema interamente a stato solido in grado di supportare nativamente lo storage di file, blocchi, open systems e mainframe. L’appliance, disponibile in due diverse configurazioni, mantiene le caratteristiche di resilienza e scalabilità verticale e orizzontale della precedente versione ibrida, attraverso l’architettura denominata V-Bricks.
Ogni mattone V-Brick contiene un modulo di controllo VMAX, con 16 TB di memoria cache DRam e 53 TB di capacità, scalabili fino a 500 TB a incrementi di 13 TB. È possibile combinare fino a 8 V-Brick per raggiungere i 4 PB di capacità nella versione VMAX All Flash 850, o fino a 4 V-Brick nella versione 450.
Ciascuna delle due versioni è disponibile in due diverse configurazioni di software e servizi, per quattro versioni di base: una semplificazione rispetto alla precedente offerta VMAX che, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbe agevolare il lavoro del canale distributivo, secondo quanto ha dichiarato Jim O’Dorisio, Vice President and Chief Operating Officer, Enterprise and Mainframe Solutions, Core Technologies Division.
La versione di livello F include
- Thin Provisioning
- QoS
- Embedded Unisphere
- Supporto per le tecnologie VVols e SnapVX
- Protezione dei dati AppSync per le necessità di Copy Data Management (CDM)
La versione più avanzata FX include anche:
- Suite softwarre EMC SRDF per la replica remota
- Cifratura “Data at Rest Encryption” (D@RE)
- Suite EMC ViPR per il provisioning, la gestione e il monitoraggio automatizzati
- EMC CloudArray per collegamenti tra VMAX e i servizi di public cloud storage
- EMC eNAS per lo storage di file
- Il nuovo EMC Unisphere 360 per la gestione di fino a 200 array VMAX in un singolo data center
DSSD D5: prestazioni e affidabilità
Sebbene le prestazioni degli array Nas All Flash siano di tutto rispetto, e offrano garanzie di ridondanza e consistenza dei dati, le evoluzioni tecnologiche dei prossimi anni presenteranno sfide che non saranno risolvibili con sistemi di network storage. Dalla real time analytics su enormi quantità di dati alle simulazioni fisiche, dal rilevamento delle frodi con carta di credito all’interpretazione rapida di dati provenienti da grandi reti di sensori IoT, sono moltissime le applicazioni che potrebbero dare enormi vantaggi competitivi se le elaborazioni richiedessero minuti invece di ore, o secondi invece che minuti.
I Direct Attached Storage hanno prestazioni migliori, soprattutto in termini di latenza, ma rappresentano un “single point of failure”. Un rischio inaccettabile in applicazioni mission critical. Inoltre, le unità flash collegate direttamente al bus PCIe rappresentano infatti un’isola di dati gestita individualmente, con importanti limiti in termini di scalabilità e gestione.
La risposta di EMC a questo dilemma è un nuovo tipo di prodotto, il Rack-Scale Flash DSSD D5, che è possibile collegare direttamente al bus PCI3 Gen 3 di fino a 48 server attraverso un connettore NVMe. Il DSSD D5 rimane una unità storage separata dal livello di computing, ma consente accesso diretto da parte del processore e delle applicazioni.
Secondo Richa Dhanda, Director Product Marketing DSSD, eliminando molti livelli di controllo e gestione pensati per il network storage o per la tecnologia dei dischi magnetomeccanici, inutili in questo caso, e spostando parte delle elaborazioni dal segmento di computing a quello dello storage, EMC è riuscita ad abbattere i tempi di latenza per raggiungere prestazioni notevolmente superiori a quelle di qualsiasi altro sistema di storage Flash:
- 10 milioni di operazioni IO al secondo
- Latenza di circa 100 microsecond latency
- Velocità di trasferimento di100 GB/s
- Capacità fino a 144TB in cinque unità rack
Per Jeff Bonwick, cofondatore di DSSD insieme a Mike Shapiro (l’azienda che ha sviluppato il prodotto, acquisita da EMC nel 2014), prestazioni di questo tipo permetteranno non solo di gestire in modo più rapido ed efficiente le più intense applicazioni attuali, come Real Time Analytics su Big Data, sequenziamento del DNA e simulazioni fisiche, ma permetteranno di approcciare problemi e casi d’utilizzo a cui finora non è stato possibile nemmeno pensare, soprattutto nel campo dell’IoT su larga scala, come nel caso delle smart city.
EMC ha anche esteso a tutta la sua gamma All Flash il pacchetto di protezione dell’investimento e garanzia Xpect More, che prevede manutenzione e garanzia sulle unità di memoria flash a un costo fisso per tutta la vita del prodotto.