Hyper-Converged Infrastructure: la convergenza al top
Il modello delle Hyper-Converged Infrastructure è una evoluzione di quello delle Converged Infrastructure. Le infrastrutture “convergenti” sono costituite da componenti che sono progettati od ottimizzati per operare in maniera integrata e hanno una forma di integrazione anche fisica quando si tratta di appliance.
Le infrastrutture “iperconvergenti” sono invece basate su componenti hardware anche più generici ma estremamente modulari, nella maggior parte dei casi assai poco differenti da normali server x86 con storage integrato, e connessi da collegamenti Ethernet ad alta velocità (10-40 Gbps).
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Ciò che caratterizza questo tipo di architetture è un layer software grazie al quale le risorse di computing e storage di ogni nodo sono combinate in un pool unico e messe a disposizione di qualsiasi operazione debba essere svolta. Nella pratica queste architetture sono quasi sempre utilizzate per ambienti di virtualizzazione, quindi ciò significa che le risorse di elaborazione e di storage sono accessibili a qualsiasi macchina virtuale venga eseguita sui vari nodi. Quando la potenza di elaborazione del sistema non è più sufficiente o manca spazio storage, si aggiunge un nodo all’infrastruttura e le sue risorse si uniscono al pool complessivo.
Vantaggi delle infrastrutture iperconvergenti
Le Hyper Converged Infrastructure hanno diversi vantaggi. Il principale è l’elasticità che rendono possibile nell’allocazione delle risorse a seconda dei compiti che il data center deve sostenere, motivo per cui sono l’architettura di riferimento per i data center dei moderni cloud provider. Si tratta poi di un approccio particolarmente scalabile: basta aggiungere un nodo alla rete per avere più potenza e più storage. La gestione è poi completamente unificata perché da questo punto di vista non c’è distinzione tra computing e storage: c’è un tutto unico gestito da una sola piattaforma.
Il punto chiave e quindi critico delle Hyper Converged Infrastructure è prevedibilmente lo strato software, che in pratica è una piattaforma di virtualizzazione “totale” di computing e storage e deve allo stesso tempo offrire funzioni per la protezione dei dati, il mantenimento della piena operatività della rete di nodi e la sicurezza del sistema. L’intelligenza dell’architettura sta infatti in questi layer, essendo i singoli nodi dispositivi volutamente semplici per poter essere sostituiti o aumentati di numero senza che queste operazioni impattino sull’operatività dell’architettura nel suo complesso.
Questa grande importanza del software offre agli utenti più preparati tecnicamente una interessante elasticità: si possono realizzare infrastrutture iper-convergenti unendo nodi proposti e realizzati da vendor specifici, un po’ nella logica delle appliance, ma anche scegliere prima una piattaforma software di virtualizzazione e poi installare l’hardware che si preferisce (purché ovviamente sia supportato dalla piattaforma scelta).