Quanto sono veloci i nuovi MacBook?

Quanto sono veloci i nuovi MacBook?
I primi benchmark dei nuovi MacBook da 12’’ con processori Intel Skylake evidenziano un discreto passo avanti rispetto alla prima generazione dello scorso anno.

I primi MacBook da 12’’ di seconda generazione, annunciati da Apple alcuni giorni fa, sono arrivati ai primi tester e sul web è già tempo di benchmark, prove e confronti con il modello dello scorso anno. Come abbiamo già visto in questa news, ora i MacBook di Apple da 12’’ con display Retina sono disponibili nella versioni con processori Intel Core m3 a 1,1 GHz, Intel Core m5 a 1,2 GHz e Intel Core m7 a 1,3 GHz, con prezzi che vanno da 1.499 euro fino a quasi 2000 euro per la versione con m7, 8 GB di RAM e SSD da 512 GB.

In generale, stando ai benchmark caricati su Geekbench, questi nuovi MacBook con CPU Skylake mostrano incrementi in termini di velocità dal 5% al 18% rispetto ai predecessori con CPU Broadwell. Più precisamente il modello base da 1.1GHz nei test 64 bit single-core e dual-core mostra punteggi superiori tra il 5% e il 10% rispetto al modello dello scorso anno, mentre per la versione con m5 da 1.2 GHz gli incrementi prestazionali sono compresi tra il 15% e il 18%. Il modello di punta con m7 a 1.3GHz evidenzia invece incrementi tra il 9% e il 17% rispettivamente nei test single e dual-core.

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Anche il noto sito tech Engadget ha effettuato dei test sul nuovo MacBook e si parla un miglioramento del 25% nelle prestazioni grafiche rispetto ai modelli dello scorso anno, mentre il nuovo SSD PCIe da 512GB vanta velocità di lettura/scrittura rispettivamente di 947 MB/s e 845 MB/s: un incremento notevole rispetto ai 738.2 MB/s e ai 451.7 MB/s del MacBook di prima generazione.

Tutti comunque, oltre a lamentare l’assenza di una seconda porta USB-C, sono concordi nel sottolineare sia su una batteria ulteriormente migliorata (merito sicuramente delle CPU Skylake), sia sul fatto che i nuovi MacBook sono laptop perfetti per chi viaggia molto e ha necessità di una soluzione leggera, silenziosissima (non ci sono ventole all’interno), con un’ottima autonomia e con un display eccellente.

Non sono però portatili ideali per chi cerca prestazioni elevate con software di grafica o di produzione video, tanto che da svariati test il punteggio globale dell’iPad Pro da 12,9’’ è superiore a quello del nuovo MacBook con Intel Core m5 e, in generale, la potenza di questi nuovi modelli non si discosta poi molto da quella dei MacBook Air di due anni fa.

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Z1 G3: la prima workstation All-in-One al mondo è di HP

Z1 G3: la prima workstation All-in-One al mondo è di HP
HP ha presentato la nuova workstation Z1 G3 e un software per incrementare le performance per gli utenti Mac.

HP ha annunciato nelle scorse la Z1 G3, la prima workstation All-in-One al mondo che unisce la semplicità del design “tutto in uno” con le prestazioni tipiche di una workstation tradizionale. Si tratta della terza generazione di workstation HP Z1 e, per l’occasione, si è puntato molto su dimensioni, spessore e peso. Stiamo infatti parlando di una workstation il 47% più piccola, il 51% più leggera e il 21% più economica rispetto alla generazione precedente.

Si segnalano inoltre il display antiriflesso da 23,6” con risoluzione Ultra HD, l’utilizzo di processori quad-core Intel Xeon 3 e i 64 GB di memoria RAM. Come soluzioni grafiche sono state scelte schede NVIDIA Quadro, mentre per lo storage spicca la soluzione Dual PCIe HP Z Turbo Drives per una maggiore velocità di in fase di accensione, nei calcoli e per migliori tempi di risposta nella gestione dei file di maggiori dimensioni. Gli utenti possono aumentare lo storage disponibile aggiungendo fino a due hard disk o SSD SATA da 2,5” e non manca un ricco parco connessioni tra due porte Thunderbolt 3 con USB 3.1, una porta di ricarica USB, un lettore di schede multimediali e una porta DisplayPort.

HP ha inoltre presentato in dettaglio la sua applicazione software per OS X Remote Graphics Software (RGS), che offre agli utenti Mac l’accesso da remoto alle loro workstation HP Z di fascia alta. HP RGS permette infatti agli ingegneri, ai creatori di contenuti animati e agli scienziati di usare in modo sicuro i file e le applicazioni che si trovano sulle loro workstation HP anche quando si trovano lontani da queste.

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I particolari costruttivi della workstation Z1 G3

Più precisamente gli utenti Mac possono connettersi a una sessione workstation Windows o Linux per effettuare sviluppo congiunto, modifiche interattive o revisioni del progetto, accedere a video e ad applicazioni business-critical o visualizzare contenuti grafici su un display singolo o su configurazioni multi-schermo.

Inoltre, tramite HP RGS è possibile connettersi a una workstation HP Z840 pienamente operativa, effettuando una sorta di upgrade al proprio Mac con un numero di core di elaborazione fino a 9 volte superiore, un quantitativo di memoria fino a 30 volte più elevato e con l’aggiunta della grafica professionale NVIDIA Quadro. Il ricevitore HP RGS per Mac è solo uno degli strumenti che HP offre ai clienti che vogliono aumentare la potenza e le prestazioni attraverso l’integrazione delle workstation HP Z con i computer e i workflow esistenti.

Per quanto riguarda la disponibilità, la workstation HP Z1 G3 sarà in vendita in area EMEA a partire da maggio, mentre HP Remote Graphics Software è disponibile già ora per le workstation HP Z Desktop e ZBook Mobile come download gratuito per gli attuali clienti delle workstation HP Z. Il ricevitore per Mac sarà presto disponibile gratuitamente per gli utenti HP RGS.

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