Con il Gear VR di Samsung che ha da poco tagliato il traguardo del milione di utenti e con l’uscita sul mercato globale (seppur un po’ a singhiozzo) di Oculus Rift e HTC Vive, si può dire che la realtà virtuale consumer sia finalmente una realtà. Certo, i numeri dei visori venduti sono per forza di cose ancora limitati, ma stando alle stime di Canalys questo mercato è destinato ben presto a crescere in modo sostanziale.

Secondo queste stime infatti nel corso del 2016 saranno consegnati 6,3 milioni di visori VR, di cui ben il 40% sarà indirizzato al mercato cinese. Nel 2020 saranno invece quasi 70 i milioni di visori venduti a livello globale e, se queste cifre possono non sembrare elevatissime, in realtà lo sono.

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Le stime di Canalys si riferiscono infatti solo ai visori di medio e alto livello come appunto Oculus Rift e HTC Vive (e il prossimo PlayStation VR), non tenendo quindi conto di quei visori più economici e senza display come il Samsung Gear VR e i Google Cardboard. Tra l’altro, visto il loro prezzo abbordabile, saranno proprio questi i visori VR a vendere di più (almeno nell’immediato futuro) e quindi, a quei 6,3 milioni di visori per il 2016 a cui fa riferimento Canalys, bisognerà aggiungere gli svariati milioni dei modelli più economici.

Infine il riferimento alla Cina non è causale. Nel Paese asiatico infatti si sta assistendo a un grande fermento attorno alla realtà virtuale. Non è un caso se numerose aziende cinesi stanno esponendo i loro visori VR al CES Asia 2016 in scena in questi giorni. I visitatori sono infatti disposti a sopportare lunghe code per provare le dimostrazioni VR e i principali vendor cinesi, come DeePoon, Pico, Pimax e Idealens stanno catturando l’attenzione dei consumatori.