Chromebook: arrivano le app Android
Era da circa due anni che Google pensava ad avvicinare gli ecosistemi di Android e di Chrome OS (e quindi dei Chromebook), ma solo nei giorni scorsi, approfittando del Google I/O 2016, la grande G ha ufficializzato questo importante passo. In pratica alcuni Chromebook potranno avere accesso a Google Play e scaricare qualsiasi del milione di app disponibili sullo store digitale di Google. Al momento i modelli che potranno fare ciò sono l’Acer Chromebook R11, l’Asus Chromebook Flip e il Google Chromebook Pixel (edizione 2015), ma nei prossimi mesi a questi se ne aggiungeranno molti altri tra cui modelli di HP, Lenovo, Dell e altri produttori minori (qui trovate l’elenco completo).
Come già accennato, si tratta di una novità importante per Google per due diverse ragioni. Da un lato la possibilità di accedere e di utilizzare così tante app renderà i Chromebook dispositivi più attraenti e utili di quanto non lo siano stati finora, soprattutto per i mercati al di fuori degli USA. Negli Stati Uniti infatti, stando alle ultime stime di IDC, le vendite dei Chromebook hanno superato per la prima volta quelle dei Mac (desktop e notebook messi insieme), con 2 milioni di Chromebook distribuiti nel primo trimestre 2016 contro gli 1,76 milioni di computer Apple.
ora anche i possessori di Chromebook potranno avere accesso alle app di Office in versione Android
Il secondo motivo di interesse di questo avvicinamento tra Android e Chrome OS sta nel settore aziendale. Google infatti punta a spingere verso di sé una clientela di professionisti e dipendenti aziendali che potranno sfruttare una maggiore continuità sui loro dispositivi Android (smartphone e tablet) e Chrome OS, per non parlare del fatto che ora anche i possessori di Chromebook potranno avere accesso alle app di Office in versione Android. In questo modo ci sarà più integrazione tra i tradizionali PC Windows e i Chromebook, cosa che fino ad oggi era di fatto assente.
Alcuni analisti hanno infine voluto vedere questo passo di Google come un primo tentativo di avvicinamento tra Android e Chrome OS in vista di una loro convergenza e fusione, sebbene Google abbia finora smentito una tale eventualità.