Al Google I/O 2016 andato in scena nei giorni scorsi c’è stato spazio anche per Project Ara, il progetto di Google per uno smartphone modulare e “componibile” di cui si parla da circa tre anni e che già nel 2015 sarebbe dovuto arrivare sul mercato. Alla fine il lancio fu spostato a data da destinarsi, ma ora sappiamo che Google non ha abbandonato il progetto e che anzi entro fine anno rilascerà un kit di sviluppo di Project Ara denominato Developer Edition, mentre per la commercializzazione vera e propria dello smartphone bisognerà attendere il 2017.

Le novità però non finiscono qui. Google infatti negli ultimi mesi ha trasformato profondamente le aspettative iniziali di un device interamente componibile a piacere dall’utente. Il nuovo Project Ara avrà infatti un corpo fisso non modificabile che sarà composto da CPU, RAM, display, antenne, sensori e batteria. Il sogno di uno smartphone interamente modulare e da potenziare nel tempo come si fa con un PC cambiando anche CPU e RAM è insomma svanito.

Di fatto si potranno installare moduli come fotocamere, altoparlanti, lettori di impronte, display aggiuntivi o glucometri, il che fa capire come Project Ara sarà rivolto soprattutto a utenti con esigenze estremamente specifiche (ad esempio in campo lavorativo o medico). Google sta però collaborando con più partner possibili in modo da offrire i moduli aggiuntivi più disparati. A quelli che già stanno lavorando al progetto con i rispettivi moduli (E Ink, Toshiba, Gotenna, Panasonic, TDK, iHealth, Samsung e Sony Pictures Home Entertainment), se ne aggiungeranno sicuramente altri, in modo che Project Ara possa arrivare sul mercato con una scelta di moduli già piuttosto ampia.

Il rischio di Google con questo device, oltre all’abbandono della natura iniziale del progetto molto più “libera”, è di arrivare in ritardo, dopo che già LG con il suo recente G5 ha iniziato a proporre il primo vero smartphone modulare, seppur più limitato rispetto a quelle che solo le ambizioni di Project Ara.