Secondo il quotidiano britannico The Guardian, non nuovo a rivelazioni di questo tipo, Facebook sarebbe al lavoro per introdurre la crittografia end-to-end su Messenger, in modo molto simile a quanto fatto nelle scorse settimane da WhatsApp. La grande F, conscia dell’importanza sempre più sentita della privacy, sarebbe così pronta a proteggere da sguardi indiscreti le conversazioni del suo strumento di messaggistica istantanea, che ricordiamo avere più di 900 milioni di utenti attivi sparsi per il mondo.

A quanto pare però Facebook starebbe pensando a rendere questo strumento di protezione e di sicurezza opzionale e non di default. E il perché non è difficile da capire. I bot intelligenti di Messenger annunciati ultimamente dallo stesso Mark Zuckerberg e altre soluzioni basate su algoritmi di machine learning stanno diventando strumenti sempre più importanti e, con la crittografia abilitata di default, tutte queste informazioni che fanno molto gola alla grande F non sarebbero più accessibili nemmeno a Facebook stessa.

Il colosso di Menlo Park, che al momento non ha né confermato né smentito la notizia, si trova quindi di fronte a un dubbio di non facile soluzione. Da un lato l’esigenza di offrire la crittografia end-to-end anche a Messenger pare ormai inevitabile vista anche la concorrenza. Dall’altro lato però l’importanza sempre più crescente del machine learning e la necessità di acquisire quanti più dati possibili dagli utenti verrebbero vanificate dall’introduzione della crittografia.

Quella di lasciare decidere all’utente quale strada percorrere pare insomma la scelta più logica e sensata e non a caso è quella che ha intrapreso anche Google con la sua prossima app Allo. Di fronte però a tale scelta viene logico supporre che la stragrande maggioranza degli utenti di Messenger preferirà la crittografia alla possibilità di essere tracciati dagli algoritmi di machine learning… o forse no?