Accade che nel Congresso degli Stati Uniti sia in atto una protesta dei legislatori democratici, che in seguito l’ennesimo omicidio di massa in un locale gay a Orlando in cui morirono 49 persone, chiedono a gran voce di riformare la legge per il controllo delle armi, imponendo controlli più rigorosi e generalizzati sugli acquirenti di armi.

La protesta va avanti da una settimana circa, quando il senatore democratico Chris Murphy ha iniziato una campagna di ostruzionismo occupando il podio per 15 ore consecutive, terminatasi con l’accordo di alcuni repubblicani su una discussione della legge a breve.

La cosa però non si è concretizzata, a causa dell’ostruzionismo di segno opposto del presidente della Camera dei Rappresentanti Paul Ryan, repubblicano e molto vicino alle posizioni della lobby USA degli armamenti, che ha rifiutato di mettere in calendario la discussione.

Ieri i democratici favorevoli alla riforma dei controlli sulle armi hanno alzato la posta, inscenando sit-in e impedendo i lavori parlamentari con canti e cori, tornando a chiedere la discussione della riforma

Per impedire che la protesta dei parlamentari potesse avere un eco presso il pubblico, lo speaker Paul Ryan ha quindi fatto oscurare telecamere e microfoni della Camera, che vengono usati dall’emittente televisiva C-SPAN per trasmettere tutte le sessioni parlamentari. C-SPAN infatti non possiede né controlla telecamere e microfoni della Camera USA, ma si limita a montare e ritrasmettere il segnale, oltre ad aggiungere servizi di notizie approfondimenti quando i lavori parlamentari sono fermi.

Pur essendo creata dall’associazione dell’industria televisiva americana, C-SPAN svolge un ruolo di servizio pubblico analogo a quello svolto da noi dai canali televisivi ufficiali di Camera e Senato.

Accade però che, con grande scorno per il Presidente della Camera Paul Ryan, nel 2016 l’accesso a telecamere e microfoni ufficiali non sia più necessario per diffondere in diretta quel che sta accadendo. Molto velocemente, C-SPAN si è attrezzata per ritrasmettere gli streaming video ripresi dai parlamentari stessi con il proprio cellulare e diffusi su Internet attraverso applicazioni come Twitter Periscope e Facebook Live.

La qualità televisiva di quelle riprese è stata oggettivamente molto bassa, vuoi perché uno smartphone non è una videocamera professionale, vuoi perché lo streaming in alcuni momenti procedeva a salti, ma soprattutto i parlamentari non sono certo dei cameraman eserti.

Malgrado ciò, la trasmissione ha avuto un successo clamoroso e la notizia è diventata virale sui social network. Del resto, da quando c’è Internet il tentativo di censurare un contenuto è diventato lo strumento più potente per promuoverlo, e da qualche mese la cosa riguarda anche le trasmissioni in diretta. Paul Ryan dovrebbe farselo spiegare da Barbra Streisand*, un giorno di questi.

* In comunicazione è conosciuto come Effetto Streisand il meccanismo per cui la notizia di un tentativo di censurare un contenuto diventa una notizia così popolare da ottenere l’effetto contrario. Prende il nome dall’attrice Barbra Streisand, che nel 2003 tentò di far rimuovere da un sito web delle foto (aeree) della sua villa, ritenute lesive della sua privacy, ottenendo però l’effetto contrario: quelle foto fecero il giro del mondo.