L’Italia è sempre più terreno fertile per hacker e malware
Check Point ha pubblicato oggi l’ultima versione del suo Threat Index, che per il mese di maggio mostra un aumento del 15% delle varianti di malware attive a livello mondiale. Tra i paesi più minacciati c’è l’Italia, seconda classificata in Europa e trentesima a livello mondiale. Le minacce più significative rispecchiano tra l’altro proprio le passioni dell’italiano medio, ovvero smartphone e siti per lo più social.
Le minacce più diffuse arrivano infatti da Conficker, worm che all’inizio della sua diffusione sceglie le sue vittime proprio su siti come Facebook e Skype, e da Hummingbad, il malware nemico di Android. In ascesa anche le minacce bancarie; al terzo posto, infatti, spunta anche in Italia Tinba, il trojan che sfrutta l’exploit kit BlackHole e attacca principalmente i correntisti italiani e polacchi attraverso web-injection, che vengono attivati quando gli utenti cercano di effettuare il log-in sui siti web bancari.
A maggio 2016 Gli attacchi contro i dispositivi mobili sono stati costanti
Check Point ha rilevato 2.300 diverse varianti di malware attive, che hanno attaccato le reti delle aziende durante il mese di maggio. Per il secondo mese di fila i ricercatori hanno evidenziato un aumento delle singole varianti di malware, dato che già in aprile si era registrato un aumento del 50%. La crescita continua del numero di varianti di malware attive evidenzia la vasta portata delle minacce, e quindi delle sfide che i reparti di sicurezza informatica affrontano, quando prevengono un attacco ai dati riservati delle aziende.
Gli attacchi contro i dispositivi mobili sono stati costanti, con il malware Android HummingBad che è ancora nella top 10 degli attacchi malware. Nonostante sia stato scoperto dai ricercatori di Check Point soltanto lo scorso febbraio, in breve tempo HummingBad è diventato molto frequente, dimostrando che gli hacker vedono i dispositivi mobili Android come una falla di debolezza nella sicurezza delle aziende e come bersagli potenzialmente ad alta resa.
“Rileviamo costantemente un’impennata del numero di varianti di malware attive contro le reti aziendali, che è esemplificativo dell’impegno che gli hacker stanno dedicando a creare nuovi attacchi zero-day, oltre a dimostrare l’importanza della sfida che le aziende affrontano difendendo le loro reti dai cybercriminali”, dichiara Nathan Shuchami, head of threat prevention di Check Point. “Le organizzazioni devono valutare l’applicazione di soluzioni advanced threat prevention per le proprie reti, per gli endpoint, e per i dispositivi mobili, al fine di bloccare i malware allo stadio pre-infettivo, e garantire una sicurezza effettiva contro le minacce più moderne”.