Nel 2016 il mercato dell’ICT in Italia crescerà dell’1,5%, meglio dell’anno precedente quando è stata registrata una crescita dell’1% attestandosi a circa 64,9 miliardi di euro. Dovrebbe quindi migliorare ulteriormente il comportamento di pagamento tra imprese, che finora nell’ICT ha registrato una flessione del numero di insolvenze, attese in stabilizzazione anche nei prossimi mesi. E’ quanto riporta l’analisi di Atradius contenuta nel consueto Osservatorio (Market Monitor) dedicato al settore dell’ICT in Italia e nel mondo.

A livello mondiale il mercato dell’ICT, che comprende le vendite di tecnologie informatiche, telecomunicazioni e servizi, dovrebbe aumentare del 2,6%, rallentando rispetto al 3,8% del 2015. A crescere di più saranno le tecnologie innovative, come il cloud computing, ma la concorrenza sui prezzi creerà maggiori difficoltà alle imprese più piccole, salvo che non si tratti di aziende con forti capacità di innovazione.

Fra i principali paesi esaminati dall’Osservatorio Atradius, la Cina presenta livelli di crescita del mercato ICT sempre sostenuti anche se in rallentamento (+13% i ricavi nel 2013, +10% nel 2015), con previsioni per il periodo 2016-2020 di una crescita annuale composta dell’8,1%. Atradius rileva tra i punti di forza dell’ICT cinese l’enorme mercato interno, gli ancora bassi costi di produzione e il sostegno del governo per investimenti esteri.

Crescita del mercato ICT anche in Francia (+4,9% previsto nel 2016), soprattutto grazie ai servizi IT e alla consulenza per le aziende che si prevede saranno il motore principale della crescita del mercato ICT. Le imprese francesi del settore si confrontano però con margini di profitto strutturalmente ristretti e una limitata indipendenza finanziaria (meno del 15%).

Infine, Germania e USA. Nella prima si prevede per il 2016 una crescita del mercato ICT dell’1,7%, trainata soprattutto dalle vendite di software (+6%), mentre negli Stati Uniti il mercato beneficerà della generale crescita dell’economia, oltre che delle continue innovazioni dei prodotti (entro il 2020 il 75% delle autovetture sarà connesso a internet).