Twitter ha presentato nei giorni scorsi il report finanziario del secondo trimestre 2016 (aprile-giugno) e i risultati non sono stati pari alle aspettative. Il fatturato di 602 milioni di dollari (poco meno dei 607 milioni ipotizzati) ha fatto calare il titolo a Wall Street del 10% nelle contrattazione after hours e anche i ricavi, seppur in crescita del 20% anno su anno, sono ben poca cosa rispetto al +60,9% del Q2 2015 sul Q2 2014 e addirittura del +124% del Q2 2014 sul Q2 2013.

Tempi duri insomma per il social media guidato da Jack Dorsey, che nonostante continui a far segnare una crescita nel corso degli anni, questa è sempre più limitata e la causa di ciò va ricercata soprattutto nell’eterna concorrenza di Facebook e di Snapchat, che non a caso il mese scorso ha superato per la prima volta Twitter come numero di utenti. Proprio la base utenti rappresenta per Twitter l’ostacolo principale. Da aprile a giugno gli utenti attivi mensilmente hanno raggiunto quota 313 milioni, ovvero solo l’1% in più rispetto al trimestre precedente e il 3% in più in più rispetto allo stesso periodo del 2015.

Eppure Twitter ce l’ha messo davvero tutta per innovarsi e per cercare di attirare quanto più pubblico possibile. Una diversa timeline, gli accordi stretti con squadre di baseball e di hockey statunitensi per la trasmissione di dirette streaming degli eventi sportivi, l’allentamento delle regole sul limite dei 140 caratteri, la spinta sempre più forte verso i video in streaming.

Evidentemente però Twitter continua a rimanere sempre poco attraente per la grande massa di utenti interessati ai social e alla comunicazione istantanea, anche se il CEO Jack Dorsey si è comunque detto soddisfatto dei risultati ottenuti negli ultimi tre mesi, assicurando che Twitter continuerà a concentrarsi sul miglioramento del servizio per farlo diventare più veloce, semplice e facile da utilizzare, anche e soprattutto grazie alla possibilità di seguire dirette video in streaming e i relativi commenti.