Fathm: Time Management con l’iPhone

Fathm: Time Management con l’iPhone
Un'app per monitorare come usiamo (o sprechiamo) il tempo a nostra disposizione

Quanto lavoriamo? Riposiamo abbastanza? E quanto tempo se ne va in spostamenti e pasti? A queste e altre domande può aiutarci a rispondere un’app per iPhone unica nel suo genere.

“Time management reso bellissimo e totalmente personale”: è quanto si legge nella descrizione di Fathm. Non è un’affermazione affatto esagerata: alle funzioni utili per segnare e poi analizzare in quali e quante attività passiamo le nostre giornate si affianca un’interfaccia molto amichevole e una cura grafica notevole.

Anche se sulle prime Fathm può sembrare un’app complessa e di nicchia, usandola si scopre come sia uno strumento estremamente interessante che richiede pochi attimi di attenzione qui e lì durante la giornata e può fornirci informazioni preziose su come impieghiamo il nostro tempo in maniera accattivante e versatile.

Oltre a una timeline in cui vengono indicate le attività man mano che le inseriamo e concludiamo, Fathm ha varie schermate di riepilogo, da un grafico a torta con percentuali a viste delle varie attività “deframmentate” e riunite per tipologia fino a un conteggio dei costi ai fini di budget.

Se ci interessa capire e ottimizzare la nostra produttività o non vogliamo trascurare tempo libero e momenti di relax, Fathm è un’app da provare, che offre un servizio utile in forma totalmente gratuita.

La registrazione delle attività e la loro durata si può effettuare sia in tempo reale che indicando sulla timeline inizio e termine.

Ecco di seguito come inserire e analizzare le attività di una giornata con Fathm su iPhone.

Inserimento

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Appena lanciata, Fathm ci mostra come segnare con il dito sulla timeline l’attività fatta o programmata. Per precisare inizio e fine basta spostare le maniglie.

Cosa stiamo facendo?

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In alternativa possiamo usare il pulsante in basso a destra “Add a new entry” per cominciare a registrare e descrivere qualcosa che stiamo facendo.

La timeline

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Sulla timeline le attività sono mostrate con colori diversi per le categorie (work, rest ecc.). Per segnare la fine dell’attività in corso premiamo il pulsante “Stop”.

Giornata finita

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Alla fine della giornata la timeline sarà piena di dati (e colori) che possiamo esaminare in dettaglio facendo zoom con il consueto “pinch” sullo schermo.

Cambiamo la vista

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Premendo il pulsante in alto a destra spostiamoci da “Tracking”, la schermata attuale con la timeline, alla penultima opzione a destra, chiamata “Daily Donut”.

Grafico delle attività

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Nella vista “Daily Donut” Fathm mostra un grafico a torta, utile ad esempio per capire quanto tempo abbiamo passato a lavorare, riposare e distrarci.

Categorie personalizzabili

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La palette standard di Fathm per le categorie di attività, usata nella timeline e in tutti i grafici, può essere personalizzata a piacimento in ogni singolo colore.

La lista

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Tra le varie modalità di visualizzazione dei dati c’è quella “List”: vi si accede tramite il pulsante in alto a destra e mostra meglio i tempi e le durate delle attività.

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Addio, Flash for mobile

Logo di Flash - Credits: Adobe
Il plugin per i browser di cellulari e tablet (non di Apple) non verrà più prodotto da Adobe

Adobe si è arresa all’evidenza. La versione 11.1 del Flash player per Android e per il Blackberry PlayBook rappresenterà il canto del cigno del suo tentativo di conquistare il mercato “mobile” fornendo un equivalente del plugin dei browser per PC (e Mac).

A poco più di un anno e mezzo della pubblicazione dei “Pensieri su Flash” di Steve Jobs, Adobe ha chiarito che il ruolo di Flash su cellulari e tablet è quello di strumento di sviluppo per software basati su Air. E che il futuro del video, animazioni e contenuti interattivi, sugli schermi touch è invece consegnato all’HTML5 e tecnologie correlate, in cui l’azienda intende ritagliarsi uno spazio come fornitore di software.

A illustrare i tre motivi della resa è stato Mike Chambers, che per più di un decennio ha lavorato a Flash e che ha anzitutto riconosciuto che dato che “una delle principali piattaforme mobile (l’iOS di Apple) non era intenzionata a permettere l’utilizzo del Player Flash nel browser, questo non era sulla strada giusta per raggiungere l’ubiquità di cui gode sui desktop”.

Ma anche negli altri due motivi c’è lo zampino di Apple. Chambers nota che l’HTML 5 ha un supporto molto buono su dispositivi cellulari e tablet, un supporto che migliora a un ritmo notevole e che è basato perlopiù su browser che utilizzano il motore di rendering WebKit, ovvero quello di Safari.

La terza spinta verso la resa, per Adobe, è la “differenza nel modo in cui gli utenti fruiscono contenuti sui dispositivi mobile rispetto ai PC”: su cellulari di ultima generazione (e affini) gli utenti si rivolgono molto di più alle applicazioni che al browser e le piattaforme rendono non solo molto facile scoprire nuovo software nativo ma integrano in maniera spinta il sistema operativo e i negozi di app, ovvero… gli App Store.

Un altro aspetto, che sottintende gli altri, e su cui Adobe sembra voler sorvolare è il seguente.

Oltre ai problemi mai risolti (impatto sull’autonomia, poca ottimizzazione per Cpu meno potenti, interazione pensata per il mouse) Flash non ha avuto successo per scarso tempismo.

Per anni è stata disponibile solo una versione Lite, limitata, e anche dopo l’arrivo dell’iPhone e la sua affermazione, Adobe ha cincischiato per tre anni e ha reso disponibile una versione completa e definitiva del Player Flash solo nel giugno del 2010, perdendo terreno prezioso nei confronti dei browser, dell’HTML5, del “video nativo” in H.264 e dell’App Store.

Giunti alla fine del 2011 è il momento di dire addio a Flash for mobile, aggiungendo: non ci mancherai.

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