Teradata ha annunciato nei giorni scorsi la disponibilità di quattro acceleratori che puntano a trasformare più rapidamente i dati IoT in informazioni fruibili. Alla base di questi Analytics of Things Accelerators (AoTAs) di Teradata ci sono sia una proprietà intellettuale (IP) indipendente dalla tecnologia utilizzata accoppiata ai servizi professionali, sia un approccio specifico per ridurre rischi e costi di implementazione, generare valore in modo più rapido e garantire rendimenti di gran lunga superiori agli investimenti iniziali.

Gli AoTAs Teradata scelgono quali sono i dati provenienti da sensori sui quali fare affidamento e individuano le tecniche analitiche migliori per affrontare specifiche esigenze di business. Lo scopo diventa così quello di aiutare le aziende a passare da costosi progetti sperimentali a soluzioni di classe enterprise con migliaia di dispositivi collegati e innumerevoli risorse, che si traducono in un impatto positivo e continuativo sul business.

I quattro Analytics of Things Accelerators sono i seguenti:

  • Condition-Based Maintenance Accelerator
    Monitora e analizza in continuazione i dati provenienti da dispositivi remoti di diverse dimensioni per aumentarne la disponibilità, migliorarne la sicurezza e ridurre i costi.
  • Manufacturing Performance Optimization Accelerator
    Identifica complessi problemi di produzione dalle prestazioni delle apparecchiature per poter attivare una rapida azione correttiva.
  • Sensor Data Qualification Accelerator
    Automatizza la frequenza ottimale delle letture dei sensori basandosi sulla rilevazione delle anomalie.
  • Visual Anomaly Prospector Accelerator
    Passa al setaccio grandi quantità di dati MTS (Multidimensional Time Series) provenienti dal monitoraggio di dispositivi remoti e aiuta visivamente l’utente finale a individuare le anomalie che spesso precedono un evento fatale.

L’annuncio di Teradata si inserisce in uno sfondo futuro in cui si parla di 21 miliardi di oggetti connessi nell’universo digitale entro il 2020. Con simili volumi di dati generati dall’IoT, che già fanno impallidire i flussi di dati provenienti dai social media, i responsabili IT devono iniziare già ora ad stabilire i requisiti necessari a sostenere l’adozione e la messa in opera delle capacità IoT. Oltre a stabilire i requisiti infatti, essi devono anche sviluppare strategie, processi e piani di esecuzione per garantire che i dati siano ottimizzati per fornire un ROI convincente.