Il Pixel 3 sarà il primo notebook di Google con a bordo Andromeda?
Il già attesissimo evento di Google che si terrà il 4 ottobre a New York non servirà solo per la presentazione dei nuovi smartphone Pixel e Pixel XL, dello speaker wireless Google Home e della nuova versione del Chromecast con il supporto allo streaming video in 4K/HDR. Stando infatti alle indiscrezioni riportate da Android Police, la grande G potrebbe presentare finalmente anche Andromeda, il nuovo sistema operativo nato dalla fusione di Chrome OS e Android.
Un avvicinamento, quello dei due OS, cominciato già da qualche mese con il progetto ARC per portare le app di Android sui Chromebook, ma che secondo Android Police è destinato a ben altre cose in futuro. Il sito parla infatti di un nuovo progetto Bisonte, ovvero un futuro notebook di Google che forse prenderà il nome di Pixel 3 e che potrebbe arrivare sul mercato entro la fine di settembre 2017 con già Andromeda installato a bordo.
Le indiscrezioni riportano per ora specifiche tecniche di tutto rispetto, che farebbero di questo Pixel 3 qualcosa di molto simile a un ultrabook con però caratteristiche ibride, in modo da poterlo utilizzare anche come tablet. Si parla infatti di un display da 12.3 pollici, di processori m3 e i5 di Intel affiancati da 8 o 16GB di RAM e storage interno di 32GB o 128GB. Non dovrebbero poi mancare un lettore di impronte digitali, due porte USB Type-C, un jack da 3.5mm per le cuffie e il supporto alla stilo in vendita separatamente in collaborazione con Wacom.
Se poi aggiungiamo quattro microfoni, una batteria che dovrebbe assicurare circa 10 ore di autonomia, una tastiera retroilluminata, un trackpad in vetro e uno spessore 10 millimetri, ecco spiegato il prezzo indicativo del Pixel 3, che secondo le prime indiscrezioni dovrebbe partire da 799 dollari. Mancando comunque un anno alla supposta uscita di questo nuovo e ambizioso ibrido di Google, tutto può ancora cambiare, ma il fatto è che con Andromeda Google punta a fare sul serio anche in un ambito che fino a oggi, nonostante la discreta diffusione di Chrome OS negli USA in certi settori, non l’ha ancora vista protagonista.