Google svela Pixel e Pixel XL, gli smartphone con l’assistente integrato

Google svela Pixel e Pixel XL, gli smartphone con l’assistente integrato
Google Assistent è l’aspetto forse più interessante e rivoluzionario dei nuovi smartphone di Google Pixel e Pixel XL, disponibili a breve a partire da 649 dollari.

Google ha presentato nelle scorse ore a New York, dopo che gli ultimi rumor avevano confermato praticamente tutto, i suoi due nuovi smartphone Pixel e Pixel XL realizzati in collaborazione con HTC, che succedono così ai modelli Nexus inaugurati dalla grande G sei anni fa. La presentazione è’ stata piuttosto atipica, nel senso che la parte hardware dei due dispositivi ha avuto pochissima rilevanza, a favore invece di tutto quello che concerne i servizi e l’esperienza di utilizzo.

Non a caso Google ha definito i due Pixel come l’ideale punto di incontro tra hardware, software e Intelligenza Artificiale, anche perché si tratta del primo smartphone basato su Google Assistant, l’evoluzione di Google Now pensata per diventare il fulcro della nuova esperienza Google su ogni piattaforma presentata durante l’evento.

id535999_1

Un’assistente completamente integrato in Android Nougat 7.1 (che esordirà proprio a bordo dei Pixel) e ulteriormente migliorato grazie al potenziamento costante dei processi di machine learning e intelligenza artificiale. Assistant sarà in grado di estrapolare informazioni importanti dalle frasi pronunciate dall’utente e di metterle in pratica in base al contesto, ma anche di interagire con le altre applicazioni presenti sullo smartphone per inviare messaggi di testo, effettuare prenotazioni, calcolare tempi di percorrenza e molto altro ancora.

Parlando invece del lato hardware, Pixel e Pixel XL si differenziano unicamente per le dimensioni del display AMOLED (5’’ Full HD per il primo e 5,5’’ QHD per il secondo) e per la batteria, rispettivamente da 2.750 mAh e 3450 mAh. Per il resto sono due smartphone di gamma alta identici. SoC Snapdragon 821, 4 GB di RAM, 32 o 128 GB di storage interno, fotocamera principale da 12 MP Sony Exmor IMX378 con BSI, stabilizzatore ottico, autofocus laser e flash LED, fotocamera anteriore da 8 MP, scanner di impronte digitali sul retro, connettore USB Type-C, vetro anteriore Gorilla Glass 4 e scocca unibody in alluminio, mentre manca una vera e propria resistenza all’acqua (bisogna infatti accontentarsi dello standard IP53).

Da segnalare inoltre lo spazio illimitato di storage cloud su Google Foto per foto e video a qualsiasi risoluzione, mentre per i prezzi, annunciati finora solo per il mercato USA, si va dai 649 dollari del Pixel da 32 GB agli 869 dollari del Pixel XL da 128 GB, passando per il Pixel da 128 GB (749 dollari) e per il Pixlel XL da 32 GB (769 dollari). L’Italia non è per ora compresa tra i primi Paesi in cui i due smartphone saranno disponibili, ma non dovrebbe mancare molto perché ciò succeda.

Condividi:
 

Mai più smartphone prodotti da Blackberry: finisce un’era

Gli ultimi e deludenti risultati finanziari hanno spinto BlackBerry a cessare definitivamente la produzione interna di smartphone.

Con la presentazione ieri dei risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2017, BlackBerry chiude definitivamente un’era e, da ora in poi, si concentrerà unicamente su software e servizi abbandonando in modo definitivo la produzione interna di smartphone. Una decisione, quella del CEO John Chen, presa dopo un trimestre ancora in sofferenza segnato da un fatturato di soli 334 milioni di dollari.

Una cifra che equivale a un tonfo di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma anche a un calo significativo rispetto al trimestre precedente, quando il fatturato si attestava attorno ai 400 milioni di dollari. Chen ha comunque specificato che l’interruzione di tutte le attività legate agli smartphone si riferisce solo alla produzione interna, lasciando quindi intendere che il comparto smartphone sarà affidato ai partner. D’altronde anche il recente smartphone Android DTEK50 è stato prodotto da TCL su base Alcatel e non da BlackBerry, che ha comunque messo il brand e il software.

Il futuro di BlackBerry potrebbe insomma rimanere legato al mondo Android con smartphone prodotti da terze parti, anche perché ormai il sistema operativo BB10, che l’azienda canadese ha cercato in tutti i modi di spingere, ha fallito nell’imporsi come una credibile alternativa agli altri OS mobile. Anche sul versante Android però è difficile ipotizzare un futuro roseo per BlackBerry, soprattutto dopo lo scarso successo riscosso dal suo primo telefono Android (il BlackBerry Priv), apprezzato dalla critica specializzata ma che anche a causa del suo prezzo tutt’altro che aggressivo non è riuscito a convincere più di tanto nemmeno l’utenza business.

D’ora in poi quindi, quando vedremo un prossimo smartphone BlackBerry, sapremo che tutta la progettazione e la produzione del device non saranno più “made in Cananda”, anche se il software e i servizi (soprattutto a livello di sicurezza) continueranno a mantenere il brand BlackBerry. D’altronde se anche un colosso come Microsoft, secondo alcuni rumor recenti, starebbe pensando di cessare la produzione dei Lumia per concentrarsi sul chiacchieratissimo Surface Phone, era solo questione di tempo perché l’ex colosso canadese della telefonia mobile gettasse definitivamente la spugna.

Condividi: