Le Analytics di Oracle in azione a Milano
Passare dal concetto di Data Warehouse a quello di Data Lake, dal Software as a Service al Cloud, da Business Intelligence a Real Time Analytics possono sembrare cambiamenti cosmetici alle parole per rendere più attraenti alcune tecnologie consolidate, ma se presi seriamente rappresentano un cambiamento di mentalità che può portare le aziende a trasformare radicalemente la propria natura in senso digitale.
Questa è la visione che Oracle ha espresso nell’evento Oracle Analytics in Action tenutosi ieri a Milano e che è stata l’occasione per presentare al pubblico Stefano Maio, da poco più di un mese Country Leader della divisione Oracle Business Analytics. Maio, 48 anni, guiderà lo sviluppo dell’offerta di soluzioni e tecnologie Oracle in ambito Big Data e Business Analytics, temi strettamente legati anche alla Internet of Things per la raccolta dati e al Machine Learning per la loro interpretazione.
L’accento è stato posto soprattutto sull’aspetto di visualizzazione dei dati, aspetto senza il quale è difficile trarre significato dalla sempre maggiore molte di informazioni che le aziende stanno raccogliendo. Secondo la ricerca The Forrester Wave: Agile Business Intelligence Platforms (Q3 2015), la stragrande maggioranza dei dati raccolti o posseduti dalle aziende non viene utilizzato ai fini di ottenere informazioni e “insight” utili al business. Il 69% dei dati non strutturati, il 73% dei dati semi-strutturati e – sorprendentemente – il 60% dei dati strutturati non vengono elaborati o utilizzati nei processi di business intelligence, e addirittura il 63% delle aziende usa strumenti di BI basati su applicazioni desktop, come i fogli di calcolo.
Come ha affermato Cenk Kiral, Vice President per la Business Analytics EMEA, Oracle è consapevole di “non essere arrivata per prima nel mercato della data visualization”, ma è convinta di avere una marcia in più rispetto ad altri concorrenti perché può offrire un portfolio di soluzioni che abbraccia tutto lo stack, dall’infrastruttura all’applicazione: Cloud (o appliance on premises), Dati, Analytics e infine Visualization.
Sui vantaggi che le tecnologie di Business Analytics di Oracle possono portare al business sono stati presentati tre casi d’impiego concreto di tre diversi clienti.
Michele Di Nuzzo di Pianoforte Holding (marchi Yamamay, Carpisa e Jaked) ha spiegato come le soluzioni Oracle, introdotte inizialmente sola rete Carpisa e poi estese a tutti i negozi del gruppo, abbiano permesso di raccogliere ed elaborare in tempo reale i dati provenienti dal punto vendita, un processo che prima richiedeva giorni o settimane, consentendo di pianificare le promozioni e implementarle sul territori in base agli articoli venduti a distanza di poche ore dalla ricezione dei dati.
Alessandro Rocca, responsabile dell’Innovazione dei canali di vendita e Customer Experience di Trenitalia, ha invece presentato il progetto di integrazione dei sistemi dedicati a Reclami, Loyalty e Sales – finora separati e non comunicanti tra loro – per arrivare a individuare elementi critici nell’utilizzo dei servizi o migliorare la redditività con offerte personalizzate sul cliente. Il tutto, monitorando più di 300 KPI.
In un momento in cui Trenitalia sta cercando di ampliare i propri confini, acquisendo aziende di trasporto urbano come quella di Firenze od offrendo servizi ad aziende terze (la parte di acquisto dei biglietti del sito delle Ferrovie Nord Milano è gestita da Trenitalia), le soluzioni digitali diventano un asset di grande valore.
Gilda Serafini, direttrice Planning, Management and Control e Head of CRM di Tivùsat, ha invece posto l’accento sull’impiego dei servizi in modalità Cloud, architettura scelta fin dal primo giorno dall’azienda che gestisce la piattaforma tv che distribuisce su satellite i canali Rai, Mediaset e di svariate tv locali. Grazie al Cloud, il servizio di supporto al cliente ha potuto assorbire i picchi di traffico dovuti alle nuove attivazioni avvenute in massa durante il periodo di switch-off della televisione analogica.