Microsoft Teams è ancora nel mirino antitrust: i cambiamenti fatti non bastano alla UE
A circa due mesi dalle prime voci di corridoio riportate da Reuters, l’Unione Europea si appresta a comminare una pesante sanzione antitrust a Microsoft per aver inserito gratuitamente Teams all’interno di Office, ottenendo così un vantaggio sleale rispetto ai concorrenti come Slack.
Questo intervento dell’autorità di vigilanza sulla concorrenza europea nasce da un reclamo presentato nel 2020 proprio da Slack, un’app rivale per la messaggistica aziendale ora di proprietà di Salesforce.
La Commissione Europea, che funge da garante della concorrenza nell’UE, ha dichiarato che Teams ha goduto di un vantaggio distributivo, mentre le restrizioni che impediscono l’interazione tra i concorrenti di Teams e le offerte Microsoft hanno ulteriormente ostacolato i rivali.
“Preservare la concorrenza nel settore degli strumenti di comunicazione e collaborazione remota è fondamentale poiché stimola anche l’innovazione in questi mercati” ha affermato Margrethe Vestager, responsabile antitrust dell’UE.
Già vent’anni fa Microsoft era incorsa nelle maglie dell’antitrust europea e, alla fine del procedimento, aveva dovuto pagare una multa di 2,2 miliardi di euro per il bundle di più software all’interno di uno stesso prodotto e per altre infrazioni. Ora rischia una multa fino al 10% del suo fatturato annuale globale se verrà giudicata colpevole di queste presunte violazioni antitrust.
Un rischio piuttosto concreto, dal momento che secondo la Commissione le azioni intraprese da Microsoft non hanno affrontato adeguatamente la questione e sono necessari ulteriori cambiamenti per ripristinare la concorrenza come ad esempio la vendite di Office senza Teams a un prezzo inferiore rispetto a quello annunciato, mentre i concorrenti chiedono condizioni di interoperabilità più chiare e maggiori incentivi per gli utenti a passare ai loro servizi.
Microsoft, per voce del suo presidente Brad Smith, ha precisato che nonostante abbia già separato Teams e adottato i primi passi verso l’interoperabilità, apprezza i chiarimenti aggiuntivi e lavorerà per trovare soluzioni che affrontino le restanti preoccupazioni della Commissione.