Con Rome, ServiceNow spinge il lavoro ibrido
Da Quebec a Rome. La geografia di ServiceNow, specializzata nei workflow digitali, si arricchisce di una nuova località che significa una nuova release della piattaforma, che arriva dopo Quebec rilasciata in marzo, per la gestione del lavoro ibrido fino allo sviluppo di app in azienda.
Lo scenario è noto. La pandemia, che non ha intenzione di abbandonarci tanto presto, costringe al lavoro da remoto con tutto ciò che ne consegue in termini di organizzazione del lavoro, sicurezza e relazioni tra i dipendenti.
Il diffondersi dei vaccini rianima gli uffici ma il lavoro ibrido ha preso piede, la produttività spesso non ne risente e la qualità della vita migliora. Soprattutto le aziende di grandi dimensioni, alcune delle quali già da tempo avevano scelto questa strada, proseguono nel lavoro in ufficio, poco, e da remoto, molto.
La piattaforma delle piattaforme
In questo modo si apre lo spazio per piattaforme come quella proposta da ServiceNow che con Rome propone una serie di aggiornamenti fanno di Rome la “piattaforma delle piattaforme” per il digital workflow. Come spiega Nerys Mutlow, Innovation evangelist di ServiceNow, tutto parte dall’Employee center, una sorta di sala di comando da dove i lavoratori possono trovare le informazioni, ottenere assistenza e mettersi in contatto con le altre aree aziendali, siano esse l’It o le risorse umane. Un punto di partenza che raccoglie tutte le informazioni in un’unica posizione che all’azienda serve per fornire le proprie comunicazioni e che si integrerà con Microsoft Teams.
Le possibilità offerte alla collaborazione aziendale non esauriscono le funzionalità di Rome, attraverso la quale ServiceNow punta a favorire la crescita dell’automazione in azienda. L’obiettivo è di sollevare i dipendenti dalla gestione di attività ripetitive e farli concentrare su progetti che generano valore aziendale.
Con Automation discovery vengono identificate le prime dieci opportunità di automazione del lavoro, mentre Health log analytics enhancement fa ricorso all’intelligenza artificiale per rilevare i problemi prima che si verifichino e automatizzarne la risoluzione, utilizzando la soluzione Itom Predictive AiOps.
L’attenzione alle app
Già testata da Mercedes-Benz, la Città di Santa Monica, Deloitte e SnapNurse solo per fare qualche esempio, Rome si spinge fino al mondo delle app. Partendo dalla constatazione che ogni azienda è ora una software company che reinventa e crea nuovi modelli di business attraverso prodotti e servizi digitali e che con una forza di lavoro ibrida è ovvia la necessità di accedere alle risorse aziendali da qualsiasi luogo e tramite un dispositivo mobile, la nuova release introduce Mobile app builder che permette agli sviluppatori di configurare app mobile coinvolgenti per iOS e Android con un’unica interfaccia.
L’idea di fondo, anche grazie al Customer service playbooks: focused layout, è di migliorare l’esperienza utente, risolvendo in fretta i problemi e lasciando che il personale si concentri sui processi chiave e i dati che portano a migliori risultati. Il lavoro è ibrido ma l’iobiettivo è sempre lo stesso: far funzionare il business.