Microsoft separa Teams e Office a livello globale: al via le nuove offerte
Microsoft ha cominciato a offrire Teams separatamente da Office a livello globale, sei mesi dopo aver separato i due prodotti in Europa nel tentativo di evitare una possibile multa dall’antitrust dell’UE dopo una denuncia nel 2020 da parte di Slack (il procedimento di indagine è ancora in corso).
Teams, aggiunto gratuitamente a Office 365 nel 2017, ha successivamente sostituito Skype for Business ed è diventato molto popolare durante la pandemia. Questo successo ha però scontentato molti rivali (tra cui appunto Slack), secondo i quali offrire prodotti in bundle con una corazzata come Office 365 dia a Microsoft un vantaggio sleale rispetto alla concorrenza.
“Per garantire chiarezza ai nostri clienti, stiamo estendendo ai clienti di tutto il mondo le misure adottate lo scorso anno per separare Teams da Microsoft 365 e Office 365 nello Spazio economico europeo e in Svizzera”, ha dichiarato ieri un portavoce di Microsoft.
Secondo alcuni analisti la separazione di Teams da Office potrebbe non avere un effetto particolarmente significativo, anche perché, stando alle stime di Sensor Tower, dallo scorso ottobre a oggi Teams in Europa ha visto le dimensioni della sua base di utenti rimanere per lo più invariate (circa 19 milioni nel quarto trimestre 2023 e nel primo trimestre 2024).
Nelle regioni al di fuori del SEE (Spazio Economico Europeo) e della Svizzera, Microsoft ha così introdotto nuove offerte commerciali per Microsoft 365 e Office 365 senza Teams, nonché una nuova offerta per Teams rivolta ai clienti Enterprise in tali regioni. Già da oggi questi clienti possono scegliere se continuare con l’attuale contratto di licenza, rinnovare, aggiornare o passare alle nuove offerte.
Per i nuovi clienti commerciali, i prezzi per Office 365 e Microsoft 365 senza Teams variano da 7,75 a 54,75 dollari al mese a seconda del prodotto, mentre Teams Standalone costa 5,25 dollari (le cifre possono variare leggermente a seconda del Paese e della valuta).
Queste mosse di Microsoft, come sottolinea l’analista Gil Luria, potrebbero non scongiurare del tutto un’ulteriore stretta da parte delle autorità di regolamentazione europee, ma al tempo stesso potrebbero ammorbidire la posizione dell’antitrust europeo nei confronti dell’azienda. Microsoft, che nell’ultimo decennio ha accumulato ben 2,2 miliardi di euro in multe comminate dall’antitrust dell’UE per aver abbinato due o più prodotti, rischia una multa fino al 10% del suo fatturato annuo globale se venisse dichiarata colpevole di violazioni antitrust.