Rise e Grow, così SAP Italia cresce del 40% nel Cloud

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La strategia di diversificazione dell'offerta Cloud ERP in funzione delle dimensioni delle aziende clienti è supportata da un ecosistema di partner che ha il portafoglio ordini in salute

Anche se molte aziende “in alcuni mercati e geografie – come spiega Fabrizio Moneta, Responsabile Midmarket e Partner di SAPrimangono alla finestra per quanto riguarda il passaggio al cloud”, la società tedesca non ha da lamentarsi. Il Q1 2023 ha visto una crescita del Cloud del 40% per l’intero mercato italiano e sul new business il cloud vale l’80% contro il 20% dell’on premise. Numeri che permettono a Moneta di dire che “la società ha scollinato” e che pur senza imporre scelte drastiche per il cloud ai clienti, l’orientamento del mercato appare evidente.

Sul mercato, prosegue il manager, vediamo CEO interessati alla tecnologia, un elemento di innovazione e crescita e i CIO che invece devono barcamenarsi tra le aspettative alte e i fondi a disposizione che nella migliore delle ipotesi sono flat”. Permane cautela negli investimenti che a fronte del grande interesse vede un deciso rallentamento del processo decisionale. “Le aziende medie – spiega Moneta –selezionano gli ambiti fondamentali su cui investire e delegano al vendor attività operative come la sicurezza”.

ML, AI e Hyperscaler

Voglia di mantenere una struttura snella, unita alla difficoltà di ricerca di solide professionalità lasciano spazio a vendor ed ecosistema dei partner che infatti oggi, per quanto riguarda SAP, non hanno un problema di saturazione ma di “banda, di delivery dei progetti”.

Il sole che, secondo Moneta, splende sulla filiale italiana della società tedesca, la crescita riguarda i clienti esistenti e circa duecento nuove aziende l’anno, è il frutto di un lavoro durato anni che ha visto una rifocalizzazione pesante sull’ERP e lo spostamento delle verticalizzazioni sui partner. “A noi spetta lo sviluppo della parte core comune alla grande maggioranza dei mercati, mentre i partner si occupano delle estensioni verticali”. Così se il retail continua a seguirlo SAP, lo sviluppo della gestione del mercato del fresco è del partner che per essere in linea con la tendenza del mercato deve avere, è la visione di SAP, spalle solide e robuste, referenze e capacità di “accompagnare i clienti verso l’incertezza del futuro”, spiega con un tocco poetico Moneta.

È così che molte terze parti vanno in cerca di alleanze, di partnership con altre realtà per disporre di competenze e ampio parco applicativo. Intanto sfruttano a fondo la strategia della società tedesca che ha deciso di focalizzarsi su Human capital management, Procurement e CRM con applicazioni che hanno una componente tecnologica comune dove il dato è il valore essenziale di SAP.

Abbiamo tolto alcune aree come Ml e Ai”, ma solo perché, aggiunge il manager, sono stati realizzati accordi con hyperscaler per utilizzare i loro motori. “Un passo strategico che ci permette di agganciare evoluzione tecnologica velocissima con vendor che fanno solo quello. Il modo in cui intendiamo l’Ia generativa è una modalità puramente applicativa dove noi ci focalizziamo sull’estensione di applicazioni e processi che utilizzino nativamente l’intelligenza artificiale all’interno dei processi applicativi”.

Le due offerte cloud di SAP: Rise e Grow

Dal punto di vista dell’offerta il cuore è il cloud Erp declinato in due modi. Da una parte abbiamo Rise with SAP (ne abbiamo parlato qui) che ha il compito di portare sulla nuvola i clienti che non avevano possibilità di partire da zero. “In sostanza, è un Saas private con gli stessi benefici del cloud pubblico per chi ha sistemi SAP complessi”. Su circa 1600 aziende, duecento hanno accettato di trasferire i loro sistemi su questo cloud.

Da circa un anno Rise è stato affiancato da Grow with SAP (ne abbiamo parlato qui) per variare il go to market. “Abbiamo mantenuto il core applicativo ma confezionato il prodotto in modo diverso perché Grow nasce per andare su nuovi clienti che cercano di utilizzare il più possibile i processi standard, cercano progetti agili, veloci, tre-quattro mesi, con partner in grado di complementare con verticalizzazioni agili le soluzioni standard. Grow va a un mercato diverso da Rise con un target di aziende da cento milioni fino ai dieci milioni. Sotto questa soglia l’offerta SAP si basa su Business One. Al momento abbiamo circa una trentina di clienti”. E i partner apprezzano la nuova strada aperta da SAP perché trovano un mercato nuovo con un modello agile e un rischio intrinseco di progetto basso.

Per attrezzarsi per il futuro i più grandi partner hanno aperto anche academy per la formazione di nuovi tecnici e venditori oltre ad approfittare della formazione erogata da SAP alla quale rimane un compito importante che consiste nello scardinare l’immagine molto anni Novanta di società che produce una vecchia e pesante soluzione informatica destinata a grandi aziende.

Una considerazione che ancora resiste sul mercato italiano, contro la quale si combatte a colpi di incontri con le aziende organizzate dai partner dove vengono presentate best practices e un costante lavoro sul campo. Alla comunicazione aziendale manca la leva fondamentale della pubblicità, una scelta strategica di SAP, e quindi non resta che rimboccarsi le maniche e svolgere un lavoro capillare. Il vasto e frastagliato mercato italiano non aiuta.

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Microsoft vara AI LAB per diffondere l’AI in Italia insieme a 23 partner

Microsoft AI LAB partner digitalworlditalia
AI LAB propone percorsi personalizzati alle imprese, e formazione a professionisti e studenti. Coinvolge per ora 13 system integrator, 4 ISV e 6 società di formazione

Microsoft Italia ha presentato ieri AI LAB, un’iniziativa per promuovere nel nostro Paese le opportunità della IA generativa per le aziende pubbliche e private, i professionisti e gli studenti.

“LAB non significa “laboratorio”, perché avrebbe dato l’idea di qualcosa di sperimentale: significa invece Learn, Adopt e Benefit, perché pensiamo che l’IA generativa crei già ora opportunità concrete”, ha spiegato Matteo Mille, Chief Marketing & Operations di Microsoft Italia, che ha definito AI LAB “uno degli avvenimenti più importanti per la filiale italiana di Microsoft”.

L’iniziativa ha tre target – imprese private e pubbliche, professionisti, e università – e prevede un ruolo fondamentale per i partner dell’ecosistema Microsoft in Italia, “senza i quali AI LAB non esisterebbe”, come ha sottolineato Stefano Alini, Partner Technology Lead di Microsoft Italy.

“Una conferma dell’importanza di rivolgerci a questi target”, ha precisato Mille, “viene dalla recente indagine che abbiamo presentato con The European House-Ambrosetti (ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo, ndr) secondo cui l’IA generativa in Italia può generare un valore annuo pari al 18% del PIL, ma che per dispiegare tutto il suo potenziale richiede la digitalizzazione di almeno 113mila PMI, e la creazione di competenze digitali di base in almeno 3,7 milioni di occupati, e 137mila iscritti in più a corsi di laurea STEM e ICT”.

Per le imprese un percorso personalizzato in tre fasi

Per quanto riguarda il target imprese, Microsoft Italia insieme appunto ai partner propone un percorso personalizzato basato su una metodologia standard in tre fasi: approach, accelerate, advance. Percorso che comprende tra l’altro comprensione della tecnologia, definizione, analisi e sviluppo dei possibili casi d’uso per l’azienda, sviluppo prototipale, creazione del proprio “copilot”, e definizione della roadmap di evoluzione dei progetti di AI generativa in azienda.

Per ora il percorso è stato definito per le aziende di livello corporate ed enterprise, mentre è in corso di definizione quello per le piccole e medie imprese.

Per i professionisti, l’idea è proporre opportunità di upskilling e reskilling attraverso corsi su Microsoft Copilot e Azure OpenAI tenuti da società di formazione professionale, in modo da formare figure con competenze digitali e in particolare specialisti di IA generativa come i Prompt Engineer.

Mentre per le università, come ha spiegato Raffaele De Lucia, Technical Center Director di Microsoft Italia, gli obiettivi sono contribuire alla definizione di percorsi accademici specifici di IA generativa, e fare leva sulla rappresentatività delle università nei territori “per creare delle “community AI LAB a livello locale”.

I primi partner coinvolti in AI LAB: 13 system integrator, 4 ISV e 6 società di formazione

Microsoft, ha precisato De Lucia, è già al lavoro su AI LAB da alcuni mesi: “L’ambizione è di creare una piattaforma che favorisca l’adozione, diffusione e apprendimento dell’IA generativa su larga scala in Italia: mettiamo a disposizione tecnologie (in particolare Microsoft Copilot e Azure OpenAI), metodologie, persone, e una rete di partner selezionati in funzione delle competenze e delle esperienze già accumulate nell’IA generativa”.

Venendo ai nomi, i partner per ora coinvolti sono Accenture, Agic Group, Almawave, Altitudo, Avanade, Avvale, Capgemini, Engineering, EY, Jakala, Porini/DGS, PWC e Reply in ambito system integration, mentre in ambito ISV ci sono Hevolus, Mesa, Prometeia e Trueblue.

“Questi 17 partner hanno caratteristiche uniche”, ha spiegato Sara Anselmi, da poche settimane Global Partner Solutions Lead di Microsoft Italia. “Hanno fatto grandi investimenti su Azure e offrono prodotti o servizi basati su Azure OpenAI, hanno competenze in ambito Data AI e AI generativa ( hanno fatto progetti basati su queste tecnologie presso i clienti, e hanno firmato un mutuo impegno con noi per seguire i clienti all’interno del programma”.

Più in dettaglio per essere partner AI LAB è necessaria la Data&AI Designation nell’ambito del Microsoft AI Cloud Partner Program per i system integrator, e la disponibilità su Azure Marketplace di una soluzione propria che integra servizi Azure OpenAI nel caso degli ISV.

”È una community esclusiva, ma saremo felici di accogliere nuovi partner, purché soddisfino gli alti requisiti di ingresso”, ha aggiunto Anselmi.

Sara Anselmi di Microsoft presenta i partner system integrator e ISV del programma AI LAB

Sara Anselmi di Microsoft presenta i partner system integrator e ISV del programma AI LAB

Quanto alla formazione, i partner coinvolti sono Elis, Fast Lane, H-Farm, Pipeline, PCSnet e Talent Garden. Inoltre Microsoft ha annunciato un Protocollo di Intesa con Regione Puglia e i suoi principali atenei – Politecnico di Bari, Università di Bari, Foggia e del Salento, Università LUM – per varie forme di collaborazione tra cui l’introduzione nei corsi di laurea di seminari e laboratori specifici sull’AI con il coinvolgimento di esperti Microsoft e dei partner, e progetti di ricerca.

Stefano Alini e Sara Anselmi di Microsoft presentano i partner di formazione di AI LAB

Stefano Alini e Sara Anselmi di Microsoft presentano i partner di formazione di AI LAB

Le esperienze di CPL Concordia, Generali, INPS, Intesa Sanpaolo e SEA

Come detto, Microsoft ha attivato AI LAB già da diversi mesi, e in questo periodo sono partite sperimentazioni e progetti in produzione già in diverse aziende italiane. A questo proposito durante la presentazione di ieri hanno portato la loro testimonianza CPL Concordia, Generali, INPS, Intesa Sanpaolo e SEA Milan Airports.

CPL Concordia è una società cooperativa che si occupa di cogenerazione, energy management e servizi per l’efficientamento energetico degli edifici, ambito quest’ultimo che è uno dei casi d’uso dell’IA: “Un apporto importante è dato anche da un’accurata gestione degli immobili grazie alle potenzialità fornite da un’accurata analisi dei dati, resa possibile anche dall’Intelligenza artificiale”, ha detto Federico Salvarani, Responsabile Data Governance.

Passando a Generali, l’Innovation Lead Emanuele Colonnella ha parlato tra l’altro di due dei casi d’uso nella società di assicurazioni: “Uno riguarda le policy interne: essendo in un settore regolamentato ne abbiamo molte e complesse, quindi è molto utile un chatbot per fare interrogazioni in linguaggio naturale su cosa fare e quali documenti citare. Un altro caso è a supporto del customer service, per esempio nei casi in cui il cliente chiede se è coperto o no dalla polizza che ha sottoscritto a fronte di accadimenti particolari”.

INPS invece sta sperimentando in ambito PNRR un assistente virtuale per chi fa richieste sul motore di ricerca del suo portale. “L’Assistente aiuta a orientarsi tra le prestazioni e servizi dell’istituto: l’AI usa i primi risultati del motore di ricerca per restringere la cornice informativa. La definizione della “knowledge base” è fondamentale per permettere all’Assistente di dare risposte circostanziate alle successive domande tratte da fonti ufficiali e certificate, il tutto in linea con la normativa sulla privacy”, ha spiegato Emanuele Di Miceli, Direzione tecnologia informatica e innovazione.

“Il beneficio più immediato al momento è il tempo brevissimo in cui si può mettere in piedi una sperimentazione con le aree di business”, ha detto Tommaso Villari, Responsabile Sperimentazioni & Lab di Innovation & Processes Intesa Sanpaolo. “Comunque c’è tanto lavoro da fare, come banca dobbiamo porre in atto tante cautele prima di mettere in produzione una soluzione di IA. A questo proposito Microsoft ci permette di muoverci in modo sicuro in un ambiente con garanzie enterprise, esplorando insieme la rapida evoluzione della tecnologia, e capendo come “mettere a terra” gli use case”.

Infine SEA Milan Airports: “Stiamo sperimentando l’IA generativa nel customer care”, ha raccontato Simona Cominu, eCommerce and Consumer Websites Manager. “Le richieste di assistenza si sono impennate per il boom dell’e-commerce post covid, abbiamo ampliato il team ma non bastava, da qui l’idea di usare l’IA per risolvere la principale criticità: questa grande quantità di richieste si accumulava senza essere ordinata per priorità. Abbiamo quindi impostato ChatGPT perché faccia un prescreening delle pratiche, con breve testo di sintesi e indicazione di sentiment e cluster, in modo da gestirle con la priorità corretta nel sistema CRM”.

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