Per Workday, l’ecosistema è la chiave per portare la IA nei processi aziendali
Nel corso dell’evento Rising 2024 di questi giorni, Workday ha presentato la piattaforma di intelligenza artificiale Illuminate e la sua versione degli agenti AI, ma l’azienda non è nuova a questi temi. “La IA è stata tenuta un po’ in sordina e poco propagandata per un decennio e oggi, all’improvviso, con l’avvento di ChatGPT, tutti la vogliono”, ci racconta Jens Löhmar, CTO Continental Europe & DACH di Workday, che abbiamo intervistato poco prima dell’evento.
“Il punto è che con la IA c’è stata una proliferazione di funzionalità e capacità che solo ora vengono combinate tra loro per ottenere un qualcosa di più grande. Noi siamo in una situazione fortunata, perché abbiamo lavorato con la IA per dieci anni e abbiamo circa 50 funzionalità AI nel nostro portfolio, da quelle dedicate alla gestione del capitale umano, al finance, alla pianificazione. Le aziende possono scegliere se integrare queste funzionalità che sono già incluse nella nostra soluzione, oppure no”.
Il passo successivo, evidenziato anche nei keynote di Rising, è quello di coinvolgere un ecosistema di partner che sviluppino soluzioni a problemi specifici combinando funzionalità e modelli IA presenti nella piattaforma Workday. Soluzioni che poi possono essere rese disponibili sul Marketplace di Workday.
Sicurezza e compliance della IA
I dati trattati da Workday sono particolarmente delicati, perché toccano la sfera personale dei dipendenti, e le funzionalità IA potrebbero ricadere nelle applicazioni classificate come ad alto rischio dall’AI Act europeo. Per esempio, le applicazioni che verificano la corrispondenza tra gli skill di un candidato o dipendente e le competenze richieste per una posizione lavorativa possono avere ricadute sul suo stato occupazionale o sul reddito. Come Workday si assicura che i diritti di dipendenti e cittadini vengano rispettati?
“Avendo già in produzione funzionalità IA con moltissimi clienti, il rispetto della privacy e dei diritti delle persone è per noi della massima importanza, e ha effetto diretto sulla nostra salvaguardia. Abbiamo stabilito dei principi, definito delle pratiche e creato un’organizzazione interna che include una Responsible AI Advisory Board, un Responsible AI Champion, CTO e Chief Legal Officer. Il rispetto delle norme arriva solo alla fine di questa catena. Lavoriamo inoltre regolarmente con le autorità per condividere la nostra conoscenza in materia”, afferma.
Tra i principi impiegati, Löhmar cita l’approccio risk-based, la trasparenza e visibilità su quali dati vengono usati e come, la privacy e la presenza costante di supervisione umana nei processi (human in the loop).
Le sfide infrastrutturali
Dal punto di vista dell’infrastruttura e architettura, quali sono le principali sfide tecnologiche che deve affrontare come CTO?
“Fortunatamente abbiamo una piattaforma di machine learning già ben collaudata, che ha supportato la recente forte adozione da parte dei clienti. Abbiamo circa 7.000 modelli IA in produzione che ricevono complessivamente circa 75.000.000 di richieste di inferenza al giorno.
Affinché i modelli continuino a essere rilevanti nel tempo, è però necessario continuare ad alimentarli con dati freschi, e su questo punto la nostra piattaforma acquisisce circa sei miliardi di nuovi dati quotidianamente, e questo consente di fare dei refresh frequenti”.
Si sta parlando qui di modelli di IA tradizionale, per applicazioni di previsione o classificazione.
Come sta andando Workday in Italia
Abbiamo chiesto ad Andrea Cissello, Sales Director Italy, come sta procedendo lo sviluppo nel nostro paese, anche in considerazione della predominanza di piccole e medie imprese, che tradizionalmente non fanno parte della clientela Workday.
“Abbiamo rafforzato sia il mercato tradizionale enterprise, sia il nuovo mid-market, specialmente in Italia, dove stiamo vedendo l’adozione da parte di alcuni clienti che non sono quelli abituali, come Sorgenia, Venchi e Conceria Pasubio, che hanno un migliaio di dipendenti o meno.
Anche in questo caso, gioca un ruolo importante il ruolo dei partner. Oltre ai grandi consulenti (PwC, Deloitte, Accenture), Workday sta lavorando con alcuni system integrator specializzati (boutique companies, le definisce Cissello) come BNB, che con il suo programma Ignite propone un percorso di adozione rapida in quattro settimane, sfruttando un pacchetto preconfigurato di funzionalità specifiche e best practice rivolte alla gestione del capitale umano.
Importante per lo sviluppo in Italia sarà poi la partership con Strada Global Payroll, che permette, attraverso API standard, di integrare alla piattaforma i dati relativi alle buste paga, anche calcolate con sistemi differenti.