Axitea, per voce del suo Director Security Strategy Maurizio Tondi, ha condiviso una riflessione su un tema molto sentito in questo periodo, ovvero il distanziamento sociale in azienda e la conseguente gestione degli spazi nel lavoro in tempi di coronavirus. Uno dei problemi che le aziende devono infatti porsi in questa Fase 2 dell’emergenza Covid-19 è proprio quello del distanziamento sociale.

Tutti gli esperti sono concordi sul fatto che la distanza tra le persone sia forse il più importante elemento di protezione che abbiamo a disposizione nella lotta contro il virus. Di certo è l’aspetto più evidente e intuitivo da comprendere, ma non è per forza semplice da raggiungere. Ci sono infatti scenari in cui un distanziamento sociale in azienda è particolarmente complesso, eppure è necessario per cercare di tornare il prima possibile alla normalità.

Normalità che sarà differente da quanto eravamo abituati a considerare tale. Il virus non se ne andrà, dobbiamo abituarci a conviverci, e questo richiede un necessario ripensamento degli spazi e dei processi di lavoro. Ma esattamente come funzionano le soluzioni di distanziamento sociale per le aziende? Esistono soluzioni integrate che possono aiutare a gestire questa esigenza di distanziamento, controllando la giusta distanza tra le persone ed il numero degli occupanti di una specifica area, tracciandone movimenti e interazioni e intercettando gli assembramenti.

continuità aziendale

Sono sistemi in grado di misurare in tempo reale la concentrazione di persone (dipendenti, collaboratori, consulenti, clienti, fornitori…) in uno specifico luogo, con comunicazione di eventuali attese per gli accessi. Una soluzione prevede l’utilizzo di strumenti wearable interconnessi tra di loro con diverse tecnologie (Bluetooth, Ultrawideband, NFC) in grado di riconoscere la distanza e di emettere un avviso sonoro nel caso di superamento di una soglia prestabilita. Nelle soluzioni più evolute i dispositivi possono fornire anche un altro importante alert nel caso in cui l’utente sia entrato in contatto nei giorni precedenti con una persona risultata positiva.

Un’ulteriore soluzione prevede l’utilizzo di sonde di diverse tecnologie (videoanalisi, Time of Fly, Sonar, Wi-Fi) in grado di calcolare la quantità delle persone e la distanza tra le stesse generando un messaggio di allarme quando il distanziamento sociale non viene mantenuto, e nello stesso tempo indicando il raggiungimento del numero massimo di persone consentito all’interno dell’ambiente, bloccando automaticamente gli ingressi e/o fornendo una tempistica media di attesa dell’ingresso.

Anche se ci stiamo man mano allontanando dalla fase acuta della crisi, è necessario mantenere alta la guardia. E il distanziamento sociale è solo una delle misure che le aziende sono chiamate ad adottare e implementare per garantirsi continuità di business. Occorre realizzare un piano complessivo di azioni, in linea con i recenti protocolli e cogenze normative, che includa la riorganizzazione degli spazi, l’ottemperanza al D.Lgs 81/98, la compliance con la privacy dei dati sanitari come definito dal GDPR, nonché l’attivazione di un programma di prevenzione e di eventuale contenimento dei contagi di medio termine.

Non per pessimismo ma perché è ormai irrinunciabile un approccio olistico alla sicurezza ed alla biosicurezza, similmente a quanto deve avvenire per il contrasto ad attacchi informatici. Un piano aziendale integrato quindi che vada oltre la gestione della crisi e che tenga conto dei numerosi elementi che possono entrare in gioco nel mantenimento della continuità operativa delle Imprese e nella salvaguardia della salute.