Gli italiani e la tecnologia: quante incomprensioni!
L’edizione 2016 di Tech Habits, la ricerca che Samsung conduce annualmente sulle abitudini tecnologiche degli europei, rivela che mai come ora il nostro Paese sta cogliendo le opportunità della rivoluzione digitale, con il 59% degli Italiani che dichiara di utilizzare più tecnologia rispetto a 2 anni fa (al di sopra della media europea, che si attesta intorno al 52%) e addirittura, di questi, il 14% afferma di non riuscire ormai a vivere senza.
Ciò nonostante, sono molte le persone che faticano a comprendere la terminologia tech. L’88% degli Italiani ha dichiarato infatti di aver finto almeno una volta di conoscere un termine legato al mondo della tecnologia, quando invece non aveva la minima idea del suo significato.
in tutta Europa la parola cloud risulta ancora la meno conosciuta in ambito tecnologico
Circa un terzo degli Italiani (32%) ha evidenziato come una terminologia poco chiara impedisca di utilizzare al meglio un dispositivo, sfruttandone tutte le potenzialità (in Europa la percentuale scende al 23%). Il 36% dice di possedere almeno un device più avanzato rispetto alle proprie capacità di utilizzo e necessità (la percentuale sale al 43% a livello europeo), mentre il 7% (l’11% in Europa) si sente in ritardo nei confronti del progresso tecnologico.
In questo contesto, Samsung ha rilasciato una classifica delle parole meno capite dagli Italiani, che si discosta in parte dalla classifica europea. Se in tutta Europa infatti la parola cloud risulta ancora la meno conosciuta in ambito tecnologico, è interessante notare le differenze in classifica nella seconda posizione, occupata dallo streaming nel ranking generale europeo e dalle emoji in quello italiano.
Il posizionamento del termine streaming nella seconda metà della Top 10 Italia sottolinea un trend ormai consolidato, che vede gli Italiani sempre più appassionati dei servizi video e TV online, diventati ormai parte integrante delle nostre abitudini di fruizione di contenuti digitali. Il termine emoji, invece, risulta meno compreso in Italia rispetto al resto dell’Europa. L’Internet delle Cose si posiziona al terzo posto sia a livello europeo sia in Italia, a evidenziare come gli oggetti connessi stiano progressivamente entrando a far parte del nostro bagaglio di conoscenze. In quarta e quinta posizione troviamo invece i termini fibra ottica e Android.