Manca una settimana all’inizio di InnovazionePiù, il convegno virtuale a cui *devi* partecipare

Manca una settimana all’inizio di InnovazionePiù, il convegno virtuale a cui *devi* partecipare
3 mattinate,12 sessioni e 30 relatori per fare il punto sui cambiamenti tecnologici che stanno attraversando aziende, istituzioni e società, per ricavare informazioni, conoscenza, consigli e indicazioni per mettere a punto la strategia digitale delle aziende.

Avrà inizio Martedì 17 la seconda edizione del convegno virtuale InnovazionePiù organizzato da DigitalWorld e che analizza le tendenze delle tecnologie e del digitale e il loro impatto sulle imprese e sulla società più in generale.

Nell’arco di 3 mattinate, in 12 sessioni e con più di 30 relatori – tutti rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni o riconosciuti esperti di settore – faremo il punto sui cambiamenti tecnologici che stanno attraversando aziende, istituzioni e società: intelligenza artificiale, geopolitica della cybersecurity, trasformazione della Sanità e della Giustizia, fondi e risorse per il finanziamento dell’innovazione, il tema delle competenze digitali, le infrastrutture del Paese e la loro sostenibilità per l’ambiente.

Chiunque in azienda si trovi ad avere a che fare con IT e digitale (praticamente: chiunque nel 2023) troverà qualche sessione che lo tocca da vicino e da cui potrà ricavare informazioni, indicazioni strategiche e consigli utili per il suo lavoro.

È possibile iscriversi gratuitamente alle singole sessioni in streaming, che concentrano tre interventi su un tema specifico in 45 minuti, e si può partecipare con un qualsiasi browser recente, registrandosi prima sul sito dell’evento. Gli iscritti alla scorsa edizione possono usare le proprie credenziali per accedere, o recuperarle dalla procedura sul sito, e iscriversi alle sessioni dell’edizione 2023.

Di seguito gli argomenti trattati nelle tre giornate:

📅 Martedì, 17 Ottobre 2023 – La leva del digitale per la produttività delle imprese

10:00 Il supporto all’innovazione in Italia: PNRR, finanziamenti, poli territoriali
10:45 Il ruolo del digitale negli obiettivi di sostenibilità ambientale
11:30 La IA risolverà il problema delle competenze nelle imprese?
12:15 Il ruolo dell’ecosistema IT nell’innovazione del Paese

📅 Mercoledì, 18 Ottobre 2023 – Digitalizzazione della sanità e della giustizia: opportunità e ostacoli da superare

10:00 Da ChatGPT alla chirurgia robotica, l’impatto della IA sull’universo salute
10:45 Sanità digitale: la strategia nazionale e le eccellenze italiane
11:30 L’innovazione di ricerca e cura tra PNRR, digitalizzazione e privacy
12:15 Legal Tech: IA e tecnologia a supporto del diritto

📅 Giovedì, 19 Ottobre 2023 – Efficienza, sicurezza e sostenibilità delle infrastrutture IT del Paese

10:00 Controllo sociale, copyright, bias, occupazione: i rischi della IA per aziende e società
10:45 Data Center in Italia: “nuvoloso” al Nord, clima arido al Sud
11:30 Cybersecurity: un tema di difesa nazionale
12:15 Costruire la nuova leadership per la digitalizzazione del paese (in collaborazione con CIO Club Italia)

Sul sito dell’evento è possibile trovare maggiori informazioni sull’agenda e l’elenco dei relatori.

Consigliamo di registrarsi immediatamente per avere la garanzia di attivazione dell’account in tempo utile per assistere alle dirette.

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Public cloud, anche l’antitrust inglese indagherà su Amazon e Microsoft

microsoft antitrust
Secondo Ofcom, AWS e Microsoft nel 2022 hanno raggiunto il 70-80% del mercato public cloud infrastrutturale nel Regno Unito. Approfondimenti sono in corso anche in Francia, GIappone e Corea del Sud

Ofcom, l’autorità regolatrice per le società di comunicazione nel Regno Unito, ha chiesto all’autorità antitrust del paese (CMA) di indagare sul dominio dei giganti tecnologici statunitensi Amazon e Microsoft nel mercato cloud del Regno Unito. Secondo Ofcom, Amazon Web Services e Microsoft detenevano nel 2022 una quota combinata del 70-80% del mercato britannico dei servizi di infrastruttura cloud pubblica, mentre Google era intorno al 5-10%.

La Gran Bretagna si aggiunge così ad altri Paesi (tra cui Francia, Giappone e Corea del Sud) in cui le autorità nazionali hanno deciso di affrontare la questione del mercato del cloud pubblico. Amazon, pur affermando che lavorerà in modo costruttivo con CMA, ha dichiarato di non essere d’accordo con Ofcom, le cui conclusioni si basano su “una concezione fondamentalmente errata del funzionamento del settore IT e dei servizi e sconti offerti. Qualsiasi intervento ingiustificato potrebbe causare un danno involontario ai clienti del settore IT e alla concorrenza”.

Anche Microsoft ha dichiarato che si impegnerà in modo costruttivo con la CMA. Dan Ridsdale, direttore del settore TMT della società di ricerca Edison, ha affermato che il dominio di AWS, Microsoft e, in misura minore, di Google è stato replicato in tutte le principali economie ad eccezione della Cina. “La Gran Bretagna è stata però la più avanzata nell’affrontare il problema ed è ora in procinto di prendere provvedimenti”, ha dichiarato Ridsdale. “È probabile che altre giurisdizioni seguano l’esempio e un’azione normativa in una forma o nell’altra sembra inevitabile”.

investimenti costi cloud

La stessa autorità di regolamentazione dell’UE sta esaminando le pratiche di Microsoft in materia di cloud a seguito di una denuncia da parte del gruppo Cloud Infrastructure Services Providers in Europe (CISPE), i cui membri includono Amazon.

Se il nome CMA non vi suona nuovo, è perché l’autorità antitrust britannica e Microsoft si sono già scontrate quest’anno per l’acquisizione da 69 miliardi di dollari di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Anche se ora il divieto iniziale di CMA sembra essersi “ammorbidito”, l’episodio ha reso evidente la volontà dell’autorità di affrontare le grandi aziende tecnologiche.

Recentemente la CMA ha anche lungamente approfondito la fusione Bradcom-VMware, che sembra ora in dirittura d’arrivo.

Tornando al Cloud pubblico, la CMA ha accolto con favore la richiesta di Ofcom e completerà la sua indagine su Amazon e Microsoft entro aprile 2025, precisando che una concorrenza effettiva nel mercato cloud britannico da 7,5 miliardi di sterline è essenziale. Anche Amit Zavery, vicepresidente di Google, ha dichiarato che c’è la necessità di creare un mercato del cloud aperto e senza lock-in dei fornitori.

“Le agenzie governative, le aziende e i consumatori del Regno Unito vogliono muoversi facilmente tra le piattaforme cloud e scegliere i servizi che meglio soddisfano le loro esigenze, ha dichiarato Zavery, aggiungendo che Google continuerà a permettere ai suoi prodotti di funzionare su qualsiasi cloud senza alcuna penalizzazione.

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