Le rivali Apple e Samsung sono accomunate almeno da un punto: entrambe hanno messo in atto pratiche commerciali scorrette, violando il Codice del Consumo italiano. E’ la conclusione a cui è giunta l’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a seguito degli accertamenti avviati a gennaio di quest’anno e condotti in collaborazione con il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Obiettivo delle indagini era verificare se gli aggiornamenti software rilasciati dalle due aziende per i propri smartphone provocano una significativa riduzione delle prestazioni, accelerando di fatto il processo di sostituzione dei dispositivi, come segnalato dalle associazioni dei consumatori Altroconsumo e Codici Onlus.

A seguito delle indagini, l’AGCM ha riconosciuto che entrambe le società “hanno indotto i consumatori – mediante l’insistente richiesta di effettuare il download e anche in ragione dell’asimmetria informativa esistente rispetto ai produttori – ad installare aggiornamenti su dispositivi non in grado di supportarli adeguatamente, senza fornire adeguate informazioni, né alcun mezzo di ripristino delle originarie funzionalità dei prodotti”.

Queste pratiche commerciali violano gli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo, spiega il Garante in un comunicato stampa, e vengono punite con una sanzione di 5 milioni di euro per Samsung e 10 milioni di euro per Apple. Dal punto di vista economico sono cifre irrisorie per le due aziende: nel 2017 Samsung ha fatturato più di 220 miliardi di dollari, mentre Apple è la prima azienda nella storia ad aver raggiunto una capitalizzazione di mille miliardi di dollari. E’ tuttavia la prima volta che due aziende vengono ritenute colpevoli di una “obsolescenza programmata” dei propri smartphone per spingere gli utenti all’acquisto di nuovi dispositivi.

L’accusa verso Samsung

Per quanto riguarda la società sudcoreana, l’indagine si è focalizzata sull’aggiornamento Android 6.0 “Marshmallow”, rilasciato per lo smartphone Galaxy Note 7. Secondo gli accertamenti effettuati dal Garante, a partire da maggio 2016 Samsung ha insistentemente proposto l’aggiornamento a Marshmallow agli utenti del Note 4, risalente a settembre 2014. La colpa della società è non aver informato i possessori del Note 4dei gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware e richiedendo, per le riparazioni fuori garanzia connesse a tali malfunzionamenti, un elevato costo di riparazione”.

Per questo Samsung è stata multata con una sanzione di 5 milioni di euro.

L’AGCM ha pubblicato il testo completo del provvedimento contro Samsung.

L’accusa verso Apple

L’indagine sulla società di Cupertino si è focalizzata sul sistema operativo iOS 10, rilasciato in concomitanza con il lancio di iPhone7. Secondo il Garante, a partire dal settembre 2016 Apple ha insistentemente proposto ai possessori di diversi modelli di iPhone 6 di installare iOS 10, “senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti – quali spegnimenti improvvisi – che tale installazione avrebbe potuto comportare”.

Il successivo aggiornamento rilasciato da Apple per risolvere queste problematiche (iOS 10.2.1) ha causato in realtà altri problemi, quali riduzione della velocità di risposta e della funzionalità dei dispositivi, di cui gli utenti non sono stati avvertiti.

Alla società è stata contestata anche una seconda infrazione del Codice del Consumo, che ruota intorno alle batterie. Secondo il Garante, infatti, fino a dicembre 2017 Apple “non ha fornito ai consumatori adeguate informazioni circa alcune caratteristiche essenziali delle batterie al litio, quali la loro vita media e deteriorabilità, nonché circa le corrette procedure per mantenere, verificare e sostituire le batterie al fine di conservare la piena funzionalità dei dispositivi”.

Apple subisce una multa di 5 milioni per ciascuna delle due infrazioni accertate, per un totale di 10 milioni di euro.

L’AGCM ha pubblicato il testo completo del provvedimento contro Apple.

Obbligo di informare i consumatori italiani

Oltre alle ammende pecuniarie, l’AGCM ha stabilito che Apple e Samsung dovranno avvisare i propri utenti pubblicando “sulla pagina in italiano del proprio sito Internet una dichiarazione rettificativa che informi della decisione dell’Autorità”, completa del link al provvedimento.