Come il DMA favorirà in Europa le aziende tech più piccole
I cambiamenti introdotti dal Digital Markets Act (DMA), di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi dopo che il regolamento europeo è entrato ufficialmente in vigore, potrebbero dare un vantaggio competitivo non da poco ad alcuni rivali minori (ma non solo) delle Big Tech. Il DMA è il tentativo dell’Europa di creare una maggiore concorrenza per gli utenti europei a livello di servizi digitali, andando a regolamentare in senso “aperturista” alcuni dei servizi di Google, Amazon, Meta, Apple, Microsoft e ByteDance (proprietario di TikTok), aziende che il DMA identifica con il termine gatekeeper.
“I vincitori saranno le piccole imprese europee che da oggi avranno più opzioni e più visibilità rispetto alle grandi aziende”, ha dichiarato Christophe Carugati della società di consulenza Digital Competition. Meta, ad esempio, deve rendere Messenger e WhatsApp interoperabili con i rivali, a condizione che questi ultimi soddisfino gli standard tecnici e di sicurezza del colosso di Mark Zuckerberg. All’atto pratico ciò significa che gli utenti di altre app di messaggistica come Signal e Telegram, che negli ultimi anni hanno guadagnato terreno a livello internazionale per la loro enfasi sulla protezione della privacy degli utenti, potrebbero presto essere in grado di chattare con i contatti di Messenger e Whatsapp senza dover cambiare app.
Allo stesso modo, chi ha uno smartphone Android potrà scegliere il motore di ricerca predefinito al momento dell’impostazione del dispositivo, il che rappresenta una grande opportunità per alternative come DuckDuckGo, orientato alla privacy, ed Ecosia, attento all’ambiente.
Se da un lato il DMA offre quindi nuove strade ai rivali più piccoli per accedere più facilmente di prima a un bacino di utenti più ampio, dall’altro i giganti tecnologici dovranno affrontare una maggior concorrenza anche per quanto riguarda i loro pari. Si pensi ad Apple, il gatekeeper che molto probabilmente avrà più da perdere dal DMA. Dovendo aprire il suo App Store di iOS e iPadOS a terze parti (cosa impensabile fino a pochi anni fa), fornirà un’opportunità che i suoi diretti rivali e le start-up più piccole coglieranno sicuramente. In base al DMA, Apple dovrà infatti consentire agli sviluppatori di software di distribuire le proprie applicazioni agli utenti dell’UE al di fuori dell’App Store.
Apple ha avvertito che le modifiche al suo sistema operativo mobile iOS, al browser web Safari e all’App Store comportano maggiori rischi per gli utenti e gli sviluppatori, in quanto potrebbero facilitare la diffusione di malware, frodi e truffe, contenuti illeciti e dannosi e altre minacce alla privacy e alla sicurezza, anche se secondo gli osservatori più critici le preoccupazioni di Apple non riguardano tanto questi rischi, quanto più i mancanti introiti che ci saranno a causa del DMA (Apple infatti riceve una commissione del 30% sugli acquisti in-app).
Inoltre, proprio in questi giorni è tornata di attualità la complessa contesa legale tra Apple ed Epic Games, produttore del videogioco Fortnite. Epic Games aveva pianificato di lanciare il proprio app store su iPhone e iPad nell’UE come previsto dal DMA, ma nei giorni scorsi Apple ha chiuso un nuovo account per sviluppatori creato da Epic in Svezia. La Commissione UE ha chiesto spiegazioni ad Apple e considera la questione prioritaria, visto che proprio questo tra Apple ed Epic potrebbe diventare il primo vero banco di prova per le nuove regole.