Per anni, l’ESG (Environmental, Social and Corporate Governance) è stato poco più di un ripiego nella maggior parte delle strategie dei CIO. Ma il cambiamento della sensibilità dei consumatori e l’accresciuto controllo degli investitori hanno portato i criteri ESG e il ruolo della tecnologia in cima all’agenda dei leader IT.

L’ESG è però un territorio quasi del tutto inesplorato agli occhi di molti leader tecnologici ed essere aggiornati rapidamente su di esso è essenziale. In un recente sondaggio condotto da Lenovo, il 45% degli intervistati ha affermato che il CIO dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell’esecuzione di un’agenda ESG dell’azienda. Mentre l’ambito di applicazione dei criteri ESG è ovviamente molto più ampio della sostenibilità ambientale, la necessità di essere rapidi in questo frangente è particolarmente accentuata almeno negli USA, in quanto la SEC si sta muovendo per emanare regole che richiederanno alle società quotate in borsa di divulgare i loro dati sulle emissioni già nel 2024. Ecco perché per molti CIO, la prima domanda da farsi di fronte a una strategia ESG è: da dove comincio?

Nick Colisto, SVP & CIO di Avery Dennison Corporation, ha delle idee chiare in proposito. I criteri ESG sono stati una priorità per lui da quando è entrato a far parte dell’azienda, che progetta e produce una varietà di materiali di etichettatura come soluzioni di incollaggio. Solo negli ultimi anni, il suo team ha lanciato un’applicazione web che alimenta AD Circular, un programma per il riciclaggio di carta usata. Il suo team ha inoltre sviluppato un sistema a livello aziendale per il monitoraggio delle metriche ESG e le informazioni provenienti da tale sistema vengono evidenziate regolarmente nei report di sostenibilità dell’azienda.

Di seguito, Colisto suggerisce alcune aree in cui i CIO possono iniziare il percorso verso la creazione di un’agenda ESG proattiva che anticipi i requisiti di conformità.

Eleggere un leader della sostenibilità

Un esperto di sostenibilità che sa come i dati possono guidare l’agenda aziendale può soddisfare appieno le policy e le linee guida di un’agenda ESG. “I dati sono essenziali per una moderna strategia ESG. Se la vostra ricerca di un leader della sostenibilità si riduce all’assunzione di qualcuno con conoscenze di policy ESG o con competenze tecniche, date la priorità al primo requisito”, consiglia Colisto. In questo modo, la persona scelta può restringere l’ambito dei casi d’uso ESG a quelli che porteranno i risultati più significativi prima che entri in gioco il fattore tecnico responsabile dell’implementazione delle policy stesse.

Naturalmente, trovare la persona giusta è solo un primo passo. I CIO devono infatti anche impostare la sostenibilità in modo che abbia successo. Ciò significa dare al leader visibilità e accesso. Il leader di Nick siede nel consiglio di sostenibilità di Avery Dennison, dove ha visibilità sull’agenda ESG aziendale. Ha anche il mandato di coinvolgere i leader aziendali nella raccolta dei requisiti per qualsiasi iniziativa perseguita dal consiglio.

obiettivi esg

Focus sulla governance dei dati

La governance dei dati è vitale per un’agenda ESG proattiva. Come minimo, serve per costruire la spina dorsale dei vostri report ESG, che rappresenteranno una parte a cui prestare la massima attenzione all’inizio del vostro percorso ESG. Oltre a garantire la conformità, i dati informeranno anche quali obiettivi la vostra organizzazione persegue e come li traccia. Pertanto, la qualità dei vostri dati deve essere esemplare.

Il processo per procurarsi dati di alta qualità, afferma Calisto, inizia con la creazione di un’unica fonte di verità. Questo fattore è sempre stato ben presente nell’agenda di molti CIO, ma spesso non era prioritario perché i dati erano utilizzati principalmente per il reporting storico con lo scopo di supportare il posizionamento del brand e i report annuali sulla sostenibilità. “Poiché gli investitori richiedono dati sempre più dettagliati per valutare il rischio legato al clima, la qualità dei dati è fondamentale”, precisa Colisto. “I dati non consolidati non funzioneranno per i criteri ESG in quanto sono troppo difficili da analizzare”.

Una volta stabilita un’unica fonte di verità, questa deve essere mantenuta con solide policy di governance e gestione dei dati. Queste policy diventeranno particolarmente critiche una volta che l’ambito del reporting normativo si espanderà per includere le emissioni Scope 3, quelle che un’azienda genera indirettamente attraverso la sua supply chain, i prodotti e i partner, che sono particolarmente difficili da tracciare.

Promuovi l’accessibilità e la trasparenza

Una volta stabilito un leader e messo in atto un chiaro processo di governance, il passo successivo è rendere i vostri dati accessibili e trasparenti. Ciò significa assicurarsi che chiunque abbia bisogno dei dati possa metterci le mani sopra e, una volta che lo fanno, capirli facilmente. Questo compito è più difficile di quanto sembri, ma ne vale la pena. È improbabile che un’agenda ESG guadagni slancio se ogni report di conformità di routine richiede ai dipendenti di intraprendere una “caccia al tesoro” per trovare i dati necessari. Cosa ancora più importante, le persone hanno meno probabilità di impegnarsi in una causa che è opaca o poco comprensibile. Conoscere i vostri obiettivi ESG, chi coinvolgono, su quali dati fanno affidamento e quali attività sposteranno l’ago della bilancia farà sentire i vostri dipendenti parte del processo. Il nostro team vede quattro modi principali per farlo:

  • Pubblicare una dashboard delle metriche ESG che la vostra organizzazione apprezza di più: questa dashboard potrebbe includere metriche come la compensazione delle emissioni di carbonio, i rating DEI o i punteggi aggregati pubblicati da un fornitore di rating ESG di terze parti. Per promuovere l’adozione, coinvolgete i leader di vari reparti nelle prime fasi del processo di progettazione del dashboard.
  • Contestualizzare i dati ESG e condividerli con l’azienda: le metriche ESG sono spesso influenzate dalle decisioni operative. Tuttavia, le persone che prendono queste decisioni spesso non hanno le competenze per analizzare e interpretare i dati ESG in modo efficace. Fornite quindi ai dipendenti l’accesso a strumenti di analisi low/no-code come PowerBI e Tableau per aiutarli a comprendere il loro impatto su ogni metrica.
  • Incentivare i team a prendere decisioni ESG-smart: spostare l’ago sugli obiettivi ESG richiede che i leader e i loro team cambino il modo in cui lavorano. Per farlo, hanno bisogno di una ragione. Offrite ai leader incentivi per essere “smart” sulla visione ESG dell’azienda, sulle metriche fondamentali e sul ruolo che ogni team svolge nella realizzazione del futuro. Ad esempio, il programma per dipendenti My Environment di Bank of America offre di rimborsare una parte del costo del veicolo elettrico o del caricabatterie di un dipendente.

I principi di cui sopra, se applicati seriamente, possono fare molto di più per le aziende che semplicemente far guadagnare loro un sigillo di approvazione per la conformità. L’attenzione di Colisto verso i fattori ESG in Avery Dennison dimostra il ruolo centrale che i CIO possono svolgere nell’affermare il ruolo dell’IT non solo come fornitore di servizi, ma anche come contributore attivo all’agenda ESG di un’organizzazione e, in ultima analisi, alla sua crescita.