Transizione 4.0: il decreto definisce le linee della nuova politica industriale
Con la firma del decreto Transizione 4.0 inizia la nuova fase della politica industriale del Paese. Annunciato la scorsa settimana dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il decreto attuativo del Piano Transizione 4.0 estende le iniziative già avviate con Industria 4.0 e le aggiorna nell’ottica di sostenere la ripresa dell’economia dopo l’emergenza Covid-19.
Il Piano prevede lo stanziamento di 7 miliardi di euro di risorse per “le imprese che maggiormente punteranno sull’innovazione, gli investimenti green, in ricerca e sviluppo, in attività di design e innovazione estetica, sulla formazione 4.0”, spiega una nota del Governo. “Si tratta di settori decisivi nei quali sarà sempre più fondamentale investire nei prossimi anni per favorire il processo di transizione digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, e accrescere le competenze tecnologiche dei lavoratori”.
Come annunciato alla presentazione dello scorso novembre, il Piano Transizione 4.0 punta al rilancio della competitività delle imprese italiane attraverso la digitalizzazione, incentivata con gli strumenti del credito d’imposta per acquisti di beni e servizi 4.0 e investimenti in ricerca e formazione. Secondo le previsioni del Ministero, le misure introdotte permetteranno di ampliare del 40% la platea delle imprese beneficiarie rispetto al precedente Industria 4.0.
Articolate nel triennio 2020-2022, il Piano prevede tre principali linee di azione:
- credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: l’obiettivo è supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato
- credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design: l’obiettivo è stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
- credito d’imposta formazione 4.0: l’obiettivo è stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
Il decreto è ora al vaglio della Corte dei Conti e si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo definitivo.