G7 dei Garanti della Privacy: serve un modello etico per l’Intelligenza Artificiale
Il 7 e l’8 settembre si è tenuto il G7 dei Garanti della Privacy, al centro dei lavori, ci sono le questioni relative al trattamento sicuro e affidabile dei dati personali oltre confine, nell’ambito di una società sempre più digitalizzata e globale.
L’Autorità italiana, rappresentata dalla Vice Presidente Ginevra Cerrina Feroni, ha chiesto che nel documento finale dei lavori svolti per conseguire un modello etico distintivo per la governance dell’Intelligenza Artificiale venisse inserito “il rifiuto di un uso indiscriminato dell’IA applicata ai dati personali che porti a forme di sorveglianza massiva con l’evidente scopo di controllare e manipolare i comportamenti degli individui a partire dai dati personali, raccolti, analizzati e incrociati in grandi quantità, varietà e velocità”.
I temi discussi hanno riguardato, nello specifico, gli strumenti per il trasferimento internazionale dei dati, inclusa la certificazione; le tecnologie di miglioramento della privacy (PET); gli standard di anonimizzazione; il rafforzamento dei principi di minimizzazione dei dati per affrontare le sfide della sorveglianza commerciale; il ruolo delle Autorità di protezione dati nella definizione e nella promozione di un modello etico e culturale per la governance dell’Intelligenza Artificiale (IA).
Il vertice ha avuto come scopo anche quello di condividere le conoscenze sulle prospettive di “spazi di dati internazionali”, che rappresentano un approccio emergente alla condivisione di dati affidabile e volontaria all’interno e tra organizzazioni e settori, sia a livello nazionale che internazionale, per sostenere l’innovazione nel mondo accademico, nell’industria e nel settore pubblico.