Google sotto indagine in Italia per il blocco di un’app di Enel
Nella riunione dell’8 maggio 2019 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato, con termine previsto per il 30 maggio, l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di Alphabet Inc., Google LLC e Google Italy S.r.l. (nel complesso indicate come Google) per accertare un presunto abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 del TFUE.
In seguito a questa decisione giovedì 16 maggio i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni in alcune sedi delle società interessate con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Google, tramite il sistema operativo Android, detiene una posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smart device e avrebbe rifiutato di integrare nell’ambiente Android Auto la app Enel X Recharge, sviluppata da Enel per fornire agli utenti finali informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elettriche.
Android Auto consente ai possessori di smartphone Android di utilizzare in maniera facile e sicura alcune app e funzionalità dello smartphone quando sono alla guida di un veicolo. Pertanto, l’esclusione della app Enel X Recharge da Android Auto riduce la fruibilità di tale app da parte degli utenti e limita le possibilità di questi ultimi di usare le utilità della app, tra cui la prenotazione delle colonnine di ricarica.
L’interesse di Google sembrerebbe quello di difendere e rafforzare il modello di business della propria app Google Maps, che offre una vasta gamma di servizi agli utenti finali, tra cui anche informazioni sulla localizzazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e indicazioni su come raggiungerle. Google Maps rappresenta altresì un punto di accesso agli utenti finali nonché al flusso di dati generato dalle attività degli stessi.
In Italia gli utenti interessati all’app di Enel e in generale alle informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elettriche sarebbero al momento circa 7000. Numeri decisamente bassi in relazione alle cifre ben più alte che vengono di solito accostate a Google ed Enel, ma dato che il mercato dell’auto elettrica è previsto in netta crescita nei prossimi anni non è affatto strano che già ora la questione salga alla ribalta, considerando anche che le app simili a quella di Enel iniziano già a essere numerose (si pensi a quella di Plugsurfing ad esempio).