Google vs Europa: ancora uno scontro per la pubblicità online

Google pubblicità online
Le autorità di regolamentazione dell'UE potrebbero chiedere a Google di vendere parte della sua tecnologia pubblicitaria per ridurre il dominio del gigante tecnologico USA nel settore degli annunci digitali.

Secondo quanto dichiarato ieri a Reuters da una fonte con conoscenza diretta della questione, le autorità di regolamentazione dell’UE potrebbero chiedere a Google di vendere parte della sua tecnologia pubblicitaria, con la Commissione europea che potrebbe presentare un reclamo formale contro Google già domani. Lo scopo del reclamo è quello di intensificare ulteriormente gli sforzi per ridurre il dominio del gigante tecnologico USA nel settore degli annunci digitali.

Già lo scorso anno la Commissione aveva avviato un’indagine sulla presenza capillare di Google a quasi tutti i livelli della catena di fornitura della pubblicità online, esprimendo preoccupazione per la sua posizione dominante soprattutto dopo che l’azienda non aveva affrontato i problemi di concorrenza. Al momento di scrivere, la Commissione e Google non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento da parte di Reuters.

governi europei

Quella della Commissione non è comunque la prima azione di questo genere mossa nei confronti di Google. All’inizio di quest’anno, gli Stati Uniti hanno infatti avviato un’azione legale nel settore dell’ad tech contro Google (che ha negato qualsiasi illecito), chiedendo la vendita della sua suite di ad manager e sostenendo che il gigante della ricerca ha abusato illegalmente del suo dominio sulla pubblicità online.

Dominio che è stato messo sempre più in discussione negli ultimi anni, con denunce dei rivali sulle sue presunte pratiche anticoncorrenziali che hanno portato a indagini antitrust in diversi continenti. Secondo la società di ricerca Insider Intelligence, Google è la piattaforma pubblicitaria digitale più dominante al mondo con una quota di mercato del 28% dei ricavi pubblicitari globali e anche se il fatturato pubblicitario del primo trimestre di Alphabet è sceso rispetto all’anno precedente a 54,55 miliardi di dollari, ha comunque superato le aspettative degli analisti.

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Il green pass diventa mondiale: cos’è e a cosa servirà

Il green pass diventa mondiale: cos’è e a cosa servirà
Accordo siglato tra l'Unione Europea e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che adotterà il sistema di certificazione digitale Covid-19 con valenza mondiale.

Nel giugno 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità adotterà il sistema di certificazione digitale Covid-19 dell’Unione Europea per istituire un sistema globale che contribuirà ad agevolare la mobilità a livello mondiale e a proteggere la popolazione dalle minacce sanitarie attuali e future.

Si tratta del primo elemento costitutivo della rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’OMS, che svilupperà un’ampia gamma di prodotti digitali per garantire a tutti una migliore salute. Il partenariato prevedrà una stretta collaborazione nello sviluppo, nella gestione e nell’implementazione del sistema dell’OMS, beneficiando dell’ampia competenza tecnica della Commissione Europea nel settore. Un primo passo consiste nel garantire che gli attuali certificati digitali dell’UE continuino a funzionare efficacemente.

Uno degli elementi chiave dell’attività dell’Unione Europea nella lotta alla pandemia è stato proprio il certificato digitale. Per agevolare la libera circolazione al suo interno, l’UE ha rapidamente realizzato certificati interoperabili. Sulla base di tecnologie e standard open source, i certificati consentivano anche il collegamento di paesi terzi che rilasciano certificati conformi alle specifiche EU DCC, e si sono convertiti nella soluzione più utilizzata in tutto il mondo.

Rete globale di certificazione

Dall’inizio della pandemia l’OMS ha avviato un dialogo con tutte le sue regioni per definire linee guide generali per tali certificati. Per contribuire a rafforzare la preparazione sanitaria globale di fronte all’aumento delle minacce sanitarie, l’OMS sta istituendo una rete globale di certificazione sanitaria digitale fondata sulle solide basi del quadro, dei principi e delle tecnologie aperte dell’EU DCC. Grazie a questa collaborazione l’OMS agevolerà questo processo a livello globale nell’ambito della propria struttura con l’obiettivo di consentire al mondo di beneficiare della convergenza dei certificati digitali. Il processo comprende la definizione di norme e la convalida delle firme digitali per prevenire le frodi. In tale contesto l’OMS non avrà accesso ai dati personali, che continuerebbero a essere di esclusiva competenza dei governi.

Per facilitare l’adozione dell’EU DCC da parte dell’OMS e contribuire al suo funzionamento e ulteriore sviluppo, la Commissione e l’OMS hanno deciso di formare un partenariato nel settore della sanità digitale. Questo partenariato si adopererà per sviluppare il sistema dell’OMS a livello tecnico con un approccio graduale per coprire ulteriori casi d’uso che potrebbero includere, ad esempio, la digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi. Ampliare tali soluzioni digitali sarà essenziale per garantire una migliore salute alla popolazione di tutto il mondo.

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