La Commissione Europea ha scelto un comitato di esperti di intelligenza artificiale per decidere come le aziende dovranno conformarsi ai regolamenti dell’AI Act, la normativa europea volta a regolare nei Paesi UE l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

I gruppi di lavoro sono quattro e si concentrano su questioni “calde” quando si parla di IA come copyright e la mitigazione dei rischi. Tra gli esperti selezionati per supervisionare i gruppi vi sono lo scienziato canadese e “padrino dell’IA” Yoshua Bengio, l’ex consigliere politico del governo britannico Nitarshan Rajkumar e Marietje Schaake, borsista del Cyber Policy Center dell’Università di Stanford.

Anche grandi aziende tecnologiche come Google e Microsoft saranno rappresentate nei gruppi di lavoro, così come diverse organizzazioni no-profit ed esperti accademici. Anche se il codice di condotta emerso dal lavoro di questi esperti non sarà legalmente vincolante, fornirà alle aziende una modalità che potranno utilizzare per dimostrare la loro conformità.

regolamento europeo intelligenza artificiale

Le aziende di IA sono molto restie a rivelare i contenuti su cui sono stati addestrati i loro modelli, descrivendo tali informazioni come un segreto commerciale che potrebbe dare ai concorrenti un vantaggio sleale se fosse reso pubblico. Sebbene il testo dell’AI Act preveda che alcune aziende siano obbligate a fornire sintesi dettagliate dei dati utilizzati per addestrare i loro modelli di IA, si prevede che il codice di condotta chiarisca quanto dettagliate debbano essere queste sintesi.

Uno dei quattro gruppi di lavoro si concentrerà in modo specifico proprio sulle questioni relative alla trasparenza e al copyright, con la possibilità che le aziende siano effettivamente costrette a pubblicare set di dati completi, lasciandole vulnerabili a contestazioni legali non verificate.

I gruppi di lavoro si riuniranno altre tre volte prima di un incontro finale ad aprile, quando dovrebbero presentare il codice di condotta alla Commissione. Se questo verrà accettato, gli sforzi di conformità delle aziende saranno misurati in base al codice a partire dall’agosto 2025.