NIS2: arriva la piattaforma su cui i soggetti dovranno registrarsi entro il 28 febbraio
Nei giorni scorsi è stata approvata la prima determina attuativa legata agli obblighi introdotti dalla direttiva europea NIS2, recepita in Italia attraverso un decreto legislativo. Questa determina stabilisce le modalità di utilizzo della piattaforma digitale dedicata alla registrazione obbligatoria di tutti i soggetti pubblici e privati identificati come “soggetti NIS”. La registrazione sulla piattaforma digitale disponibile dal 1° dicembre 2024 dovrà essere completata entro il 28 febbraio 2025.
La mancata registrazione è considerata una violazione e punita con una sanzione amministrativa pecuniaria con un importo fino al 0.1% del fatturato annuo su scala mondiale del soggetto. Ad aprile 2025, i soggetti che si sono registrati riceveranno una comunicazione per confermare o meno il loro l’inserimento nell’elenco dei soggetti NIS.
Ogni ente, pubblico o privato, dovrà designare una persona fisica (detta Punto di contatto) responsabile di gestire comunicazioni e adempimenti. I dati inseriti saranno quindi verificati da strutture dedicate dell’ACN per garantirne la coerenza e validità.
L’attuazione della direttiva NIS2 procede attraverso una serie di DPCM e determine che affrontano aspetti specifici, come criteri per l’applicazione delle clausole di salvaguardia, informazioni supplementari da condividere e modalità di coordinamento con le autorità nazionali. Alcune disposizioni sono già in vigore, mentre altre sono in fase di sviluppo.
“NIS2 non ha valenza solo tecnica e non è destinata a parlare solo ai professionisti dell’informatica o agli addetti ai lavori” ha sottolineato nel corso di un recente convegno Bruno Frattasi, Direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). “La direttiva porta con sé uno sguardo nuovo sulla realtà e stabilisce uno scenario di riferimento che avremo davanti per i prossimi decenni. Questo perché la sicurezza informatica riguarda tutti, a cominciare dal singolo cittadino, e parla alla sua consapevolezza del rischio digitale”.