Dopo il “pasticcio” di sabato scorso di cui abbiamo parlato qui, Agcom ha rilasciato una nota ufficiale con cui ha deciso di diffidare DAZN. Secondo infatti le ricostruzioni di Agcom, a creare il ticket per il Piracy Shield che ha poi portato al blocco di diverse ore Google Drive e di altri servizi di Google sarebbe stata una società esterna ingaggiata da DAZN.

Questo perché alcuni utenti avevano creato una cartella condivisa su Google Drive contenente i link per vedere illegalmente le partite Milan-Udinese e Juventus-Lazio (da qui il blocco della piattaforma di Google). Il Garante Agcom ha così deciso di diffidare DAZN, specificando che un ulteriore errore nelle segnalazioni comporterà una pesante multa e anche la perdita della possibilità di caricare sulla piattaforma nuovi ticket

Piracy Shield, piattaforma potenziata dal recente decreto omnibus, ha lo scopo di combattere la pirateria digitale, ma la sua implementazione è stata problematica. Agcom, seppur con fratture interne, continua a sostenere il progetto, ma ci sono sempre più critiche sulla sua efficacia, con diversi esperti che mettono in dubbio la validità tecnica dei blocchi IP.

L’incidente con Google di alcuni giorni fa ha sollevato ulteriori dubbi sulla gestione delle segnalazioni e sull’assenza di grandi risorse online nelle white list, ossia elenchi di siti che non dovrebbero mai essere bloccati. Nonostante ciò, il governo, tramite il ministro Urso, ha confermato il supporto a Piracy Shield, affermando che i disservizi possono essere ridotti con una maggiore collaborazione tra operatori.

Questa situazione ha sollevato preoccupazioni su un’applicazione troppo ampia della piattaforma, che richiederebbe l’iscrizione di molti operatori, anche esteri, ai sistemi di protezione. Critiche come quella della parlamentare Giulia Pastorella suggeriscono che il sistema, così com’è, rischia di essere insostenibile, lasciando molti interrogativi sul suo futuro.

Privacy Shield Google

Ma non è finita qui. Lo strascico dell’incidente di sabato ha infatti coinvolto anche la Lega Serie A e Google. La prima è pronta a portare la seconda in tribunale con l’accusa di gravi negligenze e di mancata conformità alla legge 93 del 2023. La diffida inviata il 7 ottobre a Google Ireland e Agcom è talmente dettagliata da costituire quasi un atto di citazione e richiesta di risarcimento.

La Lega Serie A accusa infatti Google di non collaborare adeguatamente nella rimozione dei domini e degli indirizzi IP segnalati tramite Piracy Shield. Sebbene la Lega abbia segnalato oltre 20.000 domini, Google non ha agito prontamente per deindicizzare i siti e rimuovere le app illecite che permettono lo streaming gratuito di partite di Serie A. La mancanza di collaborazione si estende anche alla rimozione di contenuti piratati su YouTube, dove Google risponde con automatismi e interventi ritardati.

La Lega Serie A sostiene inoltre che le risposte automatiche di Google e la ripetuta richiesta di informazioni già fornite configurano una grave negligenza. Anche il mancato controllo sulle applicazioni che violano le politiche di Google rappresenta un problema. La Lega chiede inoltre che le app rimosse siano disinstallate dai dispositivi degli utenti, per evitare che continuino a generare profitti pubblicitari illegali.

Google avrà l’opportunità di rispondere durante un’audizione all’Agcom prevista il 23 ottobre.