PMI: spese inferiori alle aspettative per adeguarsi all’AI Act
La maggiore regolamentazione imposta dal nuovo quadro normativo sull’Intelligenza Artificiale in Europa (AI Act) comporterà un aumento dei costi di conformità per le PMI che sviluppano, utilizzano, importano e rivendono soluzioni di AI. Costi dovuti a diverse attività, dalla conoscenza delle nuove procedure all’acquisizione ed elaborazione dati, dalle procedure amministrative fino all’auditing esterno. Eppure, rispetto alle prime stime dello studio a supporto di una valutazione dell’impatto della regolamentazione sull’intelligenza artificiale che ha previsto un costo totale pari al 17,3% del fatturato (circa 4 milioni di euro), i costi reali di adeguamento all’AI Act sarebbero oltre 10 volte inferiori, quantificabili cioè in circa 300.000 euro, pari all’1,3% del fatturato di una PMI “tipo” produttrice di soluzioni di Intelligenza Artificiale.
E potrebbero ridursi ulteriormente fino a un valore di circa 230.000 euro a PMI in uno scenario ancora più ottimistico, che prevede sia l’attivazione degli strumenti di prova e sperimentazione dell’intelligenza artificiale (i cosiddetti Testing and Experimentation Facilities o TEFs), sia il supporto dei Poli di innovazione digitale (EDIH), in grado di assorbire il 27% dei costi di requisiti di una PMI (tutti i costi di conservazione di documenti e registri, metà dei costi di fornitura di informazioni) e il 21% dei costi per le procedure di valutazione della conformità.
È quanto emerge da una nuova ricerca realizzata da Intellera Consulting e presentata in occasione del seminario The AI Act – What costs for SMEs? a Bruxelles. “L’AI Act è uno strumento necessario per la regolamentazione dell’Intelligenza artificiale in un momento in cui lo sviluppo tecnologico procede a ritmo sostenuto e gli investimenti sono in forte aumento” afferma Massimo Pellegrino, Partner di Intellera Consulting.
“Comporterà però un aumento dei costi per le aziende, in particolare per le piccole e medie imprese che, pur essendo all’avanguardia nell’innovazione, riescono con maggior difficoltà a far fronte ai requisiti di adeguamento. Se i costi di conformità del Regolamento fossero quelli previsti dallo scenario dello studio a supporto di una valutazione dell’impatto della regolamentazione sull’IA, l’impatto sulle PMI sarebbe critico, al punto da causare non solo una riduzione dei profitti delle imprese, ma anche un pericolo di un rallentamento dell’innovazione. Secondo il nostro approccio di calcolo, però, i costi saranno sostenibili per le PMI e coerenti con gli obiettivi dell’UE di aumentare l’adozione dell’IA e garantirne l’affidabilità”.
La Commissione Europea ha definito una chiara strategia per promuovere la trasformazione digitale, riconoscendo all’Intelligenza Artificiale un ruolo per lo sviluppo socioeconomico ed evidenziando allo stesso tempo l’importanza di considerarne i rischi. Nell’aprile 2021, ha proposto l’AI Act, un quadro normativo sull’IA per garantire la correttezza e l’affidabilità dei sistemi di Intelligenza Artificiale attualmente in fase di revisione, la cui versione finale è attesa entro inizio 2023 e l’applicazione per la seconda metà del 2024.