Respinto il ricorso Assoprovider: ISP tenuti a bloccare gli stream pirata entro 30 minuti
Il TAR del Lazio ha emesso una sentenza su un ricorso presentato da Assoprovider contro la legge antipirateria, respingendo le richieste dell’associazione. La disputa riguardava l’entrata in vigore della piattaforma Piracy Shield, progettata per bloccare l’accesso a nomi di dominio e indirizzi IP che condividono illecitamente in streaming contenuti live protetti da diritto d’autore.
La Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) aveva sostenuto la legge insieme alla Lega Nazionale Professionisti Serie A e Lega Nazionale Professionisti Serie B. La decisione del TAR del Lazio conferma l’efficacia della legge n. 93 del 14 luglio 2023, conferendo un ruolo centrale all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e imponendo agli Internet Service Provider oneri di vigilanza sugli IP da filtrare.
Nonostante le preoccupazioni sollevate da Assoprovider riguardo alla possibilità di bloccare anche traffico legittimo, la sentenza del TAR sostiene quindi l’approccio di AGCOM. Di conseguenza, la piattaforma Piracy Shield sarà operativa e consentirà la reazione immediata contro violazioni del diritto d’autore (gli ISP dovranno bloccare gli stream pirata entro 30 minuti), anche se persistono le critiche sulla possibilità di aggirare i filtri tramite VPN.
L’obiettivo dichiarato di AGCOM, FAPAV e Lega Calcio è quello di contrastare la pirateria online per proteggere i diritti sugli eventi trasmessi e soffocare i profitti generati da attività illegali e, stando alla sentenza del TAR, si stabilisce un equilibrio tra gli interessi dei provider e la necessità di contrastare la pirateria online.
“La legge antipirateria e il modificato regolamento AGCOM sono un passo importante per la tutela del diritto d’autore e la lotta alla pirateria online, specialmente per i contenuti live, in piena compatibilità con il quadro legislativo costituzionale ed europeo. Il ricorso di Assoprovider non aveva motivi di fondatezza, in quanto non sussistono pericoli reali per i provider nell’esecuzione della nuova procedura. È importante ora lavorare in modo sistemico per contrastare il fenomeno della pirateria audiovisiva e sportiva che rappresenta una vera e propria spina nel fianco per l’industria e per l’intero Sistema Paese”, ha dichiarato a margine della sentenza il Presidente di FAPAV Federico Bagnoli Rossi.