Un gruppo di 39 illustri personalità del mondo digitale, tra cui Tim Berners-Lee (inventore del World Wide Web), Vint Cerf (co-creatore del TCP/IP) e altri esperti di organizzazioni chiave come Internet Architecture Board e Internet Engineering Task Force, ha inviato una lettera aperta all’ONU esprimendo preoccupazioni riguardo al Global Digital Compact (GDC), un’iniziativa dell’ONU volta a definire principi condivisi per un futuro digitale aperto, libero e sicuro per tutti.

L’ONU ha proposto il GDC riconoscendo il potenziale delle tecnologie digitali nel migliorare la società, ma anche i rischi associati al loro uso improprio, come l’aumento delle divisioni, dell’insicurezza e della disuguaglianza. Gli obiettivi dell’iniziativa includono la connessione universale, la prevenzione della frammentazione di Internet, la protezione dei dati personali, l’applicazione dei diritti umani online e la promozione di un Internet affidabile.

Tuttavia, la comunità tech ha sollevato diverse obiezioni. Già nell’agosto 2023, le organizzazioni di governance di Internet avevano lamentato la loro esclusione dalle discussioni iniziali, che coinvolgevano principalmente settore privato, governi e gruppi della società civile.

La recente lettera aperta evidenzia quattro ulteriori criticità:

Digital Compact  ONU

  • Rischio di centralizzazione: I firmatari temono che il GDC possa essere interpretato come un mandato per una governance più centralizzata di Internet, in contrasto con la sua architettura decentralizzata
  • Approccio top-down: Viene anche criticato il tentativo dei regolatori di imporre un modello gerarchico di governance su questioni tecniche, che viene visto come una potenziale erosione dell’architettura di base di Internet
  • Processo non inclusivo: I firmatari lamentano il fatto che il GDC sia sviluppato principalmente attraverso un processo multilaterale tra stati, con limitate opportunità di partecipazione per gli stakeholder non governativi, inclusi gli enti tecnici di standardizzazione
  • Disconnessione dalla realtà: Si teme che il documento finale possa risultare scollegato dall’esperienza reale degli utenti di Internet in tutto il mondo, essendo principalmente il prodotto di decisioni governative

La lettera si conclude con un appello agli stati membri dell’ONU e al Segretario Generale affinché garantiscano che le proposte di governance digitale rimangano coerenti con le pratiche di successo che hanno portato all’Internet di oggi. La risposta dell’ONU e l’evoluzione del Global Digital Compact saranno cruciali nel determinare il futuro della governance di Internet e potrebbero avere profonde implicazioni per il modo in cui il mondo digitale viene strutturato e regolato nei prossimi anni.