BANGALORE – Le comunicazioni telefoniche e internet sono state pesantemente colpite dal terremoto che ha scosso la capitale del Nepal Katmandu, rendendo più difficoltoso il lavoro dei soccorritori. La Croce Rossa Internazionale e compagnie tecnologiche come Facebook e Google hanno messo a disposizione del pubblico strumenti per segnalare o controllare online lo stato delle persone disperse o con cui non si riesce a entrare in contatto, ma la loro efficacia potrebbe essere limitata dalle continue cadute di tensione e dai problemi nella connettività internet, soprattutto nel cosiddetto “ultimo miglio”.

“La comunicazione tra Katmandu e le aree rurali è molto difficile”, ha detto il vice direttore dell’agenzia di aiuti internazionali Oxfam India Zubin Zaman. I collegamenti telefonici vanno a singhiozzo e quelli internet sono estremamente lenti, ha detto Zaman lunedì. Il problema con le comunicazioni via internet è peggiorato dalle cadute di energia elettrica che hanno impedito alle persone di ricaricare tablet, smartphone e computer portatili, ha aggiunto.

“Grazie a dio l’elettricità è tornata”, ha twittato Bimal Maharjan, fondatore e CEO si 11Beep, che sviluppa un social network mobile con cui gli utenti possono pubblicare in modo anonimo, aggiungendo che il ripristino dell’elettricità avrebbe consentito di ricaricare gli smartphone.

Maharjan ha detto di trascorso le ultime due notti in una tenda improvvisata, più sicura degli edifici pesantemente danneggiati dal sisma.

Al momento, il conteggio ufficiale delle vittime è del terremoto di magnitudine 7,8 della scala Richter è di 3.200 persone. L’epicentro è stato a 80 chilometri da Katmandu, e il sisma principale è stato seguito da diverse scosse di assestamento.

Sabato, l’azienda di monitoraggio delle prestazioni internet Dyn ha detto che Nepal Telecom era stata in grado di preservare la connettività generale del paese, ma ha avvisato che il terremoto potrebbe avere inflitto danni pesanti sull’ultimo miglio.

Google, che è stata colpita direttamente dalla morte di un suo manager che stava effettuando una spedizione sull’Hymalaya, ha messo in campo il suo Person Finder, portale per cercare e distribuire informazioni su parenti e amici colpiti dal disastro. L’azienda non ha ancora fornito dati sull’efficacia dello strumento, che lunedì mattina stava comunque tracciando circa 5.000 nominativi.

Facebook ha invece attivato il suo Safety Check tool, che traccia le attività degli utenti vicini ai luoghi dei disastri in base alle città elencate sui propri profili o alla posizione geografica degli accessi internet. Agli utenti localizzati nelle aree colpite è stato chiesto di confermare se fossero al sicuro e in buone condizioni.

Anche la Croce Rossa Internazionale ha sviluppato uno strumento web che permette ad amici e parenti di inserire nominativi da ricercare, e alle persone presenti in loco di confermare il proprio stato di salute. Il servizio One Hour Translation sta offrendo traduzioni gratuite in circa 120 lingue per permettere ai soccorritori di comunicare con i locali.

Il servizio di messaggistica e chiamate vocali Viber ha invece reso gratuite tutte le chiamate internazionali Viber Out originate dal Nepal, per permettere alle persone colpite di chiamare all’estero. In una nota, l’azienda ha dichiarato: “In risposta al terremoto in Nepal, abbiamo disattivato la fatturazione Viber Out in modo che gli utenti nepalesi possano chiamare qualsiasi numero nel mondo gratuitamente”.