Mentre si sta definendo la composizione del nuovo Governo, il ministro uscente per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, presenta un documento intitolato “Italia digitale 2026, risultati 2021-2022 e azioni per 2023-2026” in cui fa il punto sul processo di digitalizzazione del nostro Paese, elencando i risultati conseguiti e le sfide che si troverà ad affrontare il prossimo Esecutivo.

Il documento – si legge nella parte introduttiva – vuole essere il punto di sintesi da cui il prossimo Governo potrà partire nell’implementare l’agenda digitale del Paese, per garantire continuità nell’implementazione e facilitare il rispetto degli impegni presi con la Commissione europea”.

Il punto di partenza, l’Italia Digitale 2026

Nel documento si ricorda anzitutto che la strategia per l’Italia Digitale 2026, sviluppata grazie ai finanziamenti del PNRR, prevede di:

  • garantire entro il 2026 connettività a banda ultralarga a tutto il Paese
  • accelerare la digitalizzazione e la diffusione di servizi digitali e piattaforme pubbliche,
  • accelerare la digitalizzazione della sanità pubblica e armonizzare la sua diffusione sul territorio
  • incrementare il livello di cybersicurezza del Paese e intervenire sulle competenze digitali dei cittadini
  • rilanciare la leadership italiana nello spazio e avviare il rafforzamento del Paese nelle tecnologie strategiche per il futuro.

Gli obiettivi raggiunti

Il documento riporta che a ottobre 2022 tutti i target e le milestone del PNRR sono stati rispettati. Nel dettaglio, ecco i risultati raggiunti:

  • Sono state completate tutte le attività necessarie per avviare i lavori di realizzazione dei progetti di connettività a banda ultralarga: tutte le gare sono state aggiudicate tra aprile e giugno e i contratti sono stati firmati tra giugno e settembre.
  • I lavori per il Polo Strategico Nazionale (PSN) sono partiti e il PSN sarà attivo entro dicembre. La gara si è conclusa a giugno e il contratto è stato firmato ad agosto.
  • Le nuove piattaforme per l’interoperabilità delle banche dati pubbliche, per le notifiche digitali, le deleghe e i pagamenti sono operative o in fase di pre-rilascio.
  • I fondi per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche centrali e locali sono in larga parte già stati assegnati. È stato avviato il supporto operativo del personale MITD in loco.
  • L’Agenzia per la cybersicurezza è stata costituita ed è ora pienamente operativa.
  • Sono state approvate le nuove architetture per la sanità digitale – Fascicolo Sanitario Elettronico e Telemedicina – ed è stata avviata la loro realizzazione.
  • Sono partite tutte le iniziative sulle competenze digitali, la maggiore delle quali è stata la creazione dell’innovativo Fondo per la Repubblica Digitale.
  • Tutti i fondi PNRR e ordinari previsti per il settore Spazio sono stati assegnati. Sono in corso di preparazione le gare e la successiva messa in opera. È stata lanciata la costellazione Low Earth Orbit “Iride”, la più grande iniziativa europea in questa area.

I passi da fare nei prossimi 6-12 mesi

I target rispettati sono sicuramente di rilievo, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un primo passo verso i reali obiettivi strategici per il PNRR. Per il raggiungimento dei quali viene segnalato che assume particolare importanza nei prossimi 6-12 mesi:

  • Completare la strutturazione del Transformation Office per la digitalizzazione della PA, necessario per sostenere l’implementazione locale dei programmi finanziati.
  • Rendere operativa la piattaforma per le notifiche digitali, l’e-Wallet europeo su App IO e il sistema degli attributi associati all’identità del cittadino (patente, abilitazioni, permessi).
  • Costituire e rendere operativa la società informatica 3-i per dotare le pubbliche amministrazioni centrali di una nuova realtà professionale funzionale alla digitalizzazione.
  • Avviare le gare per la Telemedicina e completare la realizzazione dell’ecosistema per i dati sanitari.
  • Assegnare i bandi Spazio e in particolare quelli relativi alla costellazione “Iride”.

Per continuare con successo l’implementazione del PNRR e per rafforzare ulteriormente la politica tecnologica italiana – si precisa nel documento – si raccomanda il mantenimento della unitarietà di guida e coordinamento strategico delle iniziative tecnologiche e digitali in capo alla Presidenza del Consiglio (MITD/Autorità Delegata Spazio), il rafforzamento della autorità architetturale del MITD/DTD e il potenziamento di qualità e quantità di competenze per la transizione digitale del Paese”.

Le sfide da affrontare nel periodo 2023-2026

Il documento ricorda come il Piano per la digitalizzazione e il rafforzamento tecnologico dell’Italia – finanziato in larghissima misura dal PNRR – rappresenti “un’opportunità straordinaria per colmare gap storici del Paese e posizionarsi a inizio 2027 tra i migliori Paesi nella UE”.

Tuttavia, data la complessità implementativa e organizzativa del Piano, non è una strada semplice quella che attende il nuovo Governo. A riguardo, il documento redatto da Colao riporta che per avere una buona continuazione nell’esecuzione sarà necessario vincere quattro sfide principali:

  1. Mantenere un forte presidio e coordinamento a livello di Presidenza del Consiglio sul digitale, sull’innovazione e sulla tecnologia. Come esposto, gli interventi richiesti sono molteplici, complessi e afferiscono a diverse amministrazioni, centrali e locali. La Presidenza del Consiglio e il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD) sono il luogo naturale dove garantire il coordinamento di tutte queste iniziative, assicurando il rispetto delle tempistiche del PNRR e un costante allineamento con i più alti vertici politici.
  2. Rafforzare l’autorità di disegno sulle architetture digitali del Paese e la capacità di intervento per uniformarle e interconnetterle. Il MITD/DTD e il CITD hanno predisposto un disegno coerente per la digitalizzazione della PA italiana perché si arrivi a una radicale semplificazione e all’efficientamento del rapporto tra PA e cittadino grazie al digitale. La chiave perché si realizzi appieno questo piano è l’interconnessione e l’interoperabilità di sistemi centrali e locali, di cui la “cloudificazione” è elemento portante, e l’omogeneizzazione di dataset e attributi dei cittadini. Questi interventi necessari richiedono una capacità di disegno e implementazione rapida, ma anche una possibilità di veto laddove determinati interventi non si dimostrino coerenti con il Piano concordato.
  3. Mantenere l’attuale modello di cooperazione con il territorio, sperimentato nel 2021-22 con il piano Italia Digitale 2026, con la Sanità Digitale e con la legislazione sui grandi interventi tecnologici. La maggioranza degli interventi MITD/DTD è stata realizzata attraverso il coinvolgimento diretto di Regioni, Comuni ed enti locali in tre fasi chiave:
  4. nel co-design degli interventi ex-ante;
  5. nella sperimentazione su piccola scala degli interventi in modo da testare l’efficacia delle soluzioni;
  6. nell’estendere efficacemente gli interventi su tutto il territorio nazionale, forti di soluzioni già sperimentate nei territori.

La velocità richiesta dagli interventi nel 2023-26 e il bisogno di evitare frammentazioni tecnologiche e operative che minerebbero la strategia complessiva impongono, a nostro giudizio, di mantenere per il triennio l’approccio innovativo adottato con successo per il lancio del PNRR nel 2021-22.

  1. Consolidare e rafforzare il personale MITD/DTD incaricato di orchestrare e supportare l’implementazione della strategia digitale e tecnologica. I profili necessari per garantire il successo sono sia tecnici sia economico-giuridici; per tali profili si è attinto in larga parte al mondo privato, in quanto profili tipicamente poco presenti nella PA. Per la prima volta il Governo sta mettendo a disposizione della PA centrale e locale esperti di implementazione che consentano l’attuazione del massiccio programma di transizione digitale. È essenziale che il contributo da parte di queste figure sia preservato fino al 2026, valutando anche possibili inserimenti in forme più permanenti nelle strutture della PA, e proponendo percorsi di formazione e passaggio di competenze digitali e tech per tutto il personale pubblico.

Nel suo documento, Vittorio Colao ha elencato chiaramente a quale punto si è giunti nel percorso verso gli obiettivi definiti dalla strategia per l’Italia Digitale 2026. Ma altrettanto chiaramente ha esposto le priorità per il breve termine e le sfide da affrontare dal prossimo anno. Toccherà al nuovo Governo dar seguito (o meno) alle indicazioni fornite per riuscire a rispettare i tempi stretti imposti dal PNRR.